L’ambulanza, secondo la visione comune, è cruciale per il soccorso in situazioni d’emergenza. In questo campo, si sta assistendo a una vera rivoluzione che può stravolgere il processo di intervento medico pre-ospedaliero: a Pisa è entrata in funzione la prima ambulanza intelligente, grazie alla collaborazione del sistema universitario, industriale e pubblico. Questa assume le sembianze di una centrale clinica mobile, che coopera con la rete ospedaliera e interagisce in tempo reale con gli specialisti.
Il tutto è nato all’interno del programma TrialsNet, con rilevanza europea e finanziato dalla Commissione Europea: una collaborazione che unisce ricerca, tecnologia e clinica. In questo modo è stato possibile simulare un’emergenza cardiologica complessa in una zona remota: l’operazione è avvenuta in tempo reale ed è stata supervisionata da uno staff medico pronto a verificare la nuova modalità.
Ma nello specifico in che cosa consiste? La grande svolta riguarda l’unione di dispositivi audio-video all’avanguardia, diagnostica avanzata e visori di realtà virtuale. In questo modo, l’équipe a bordo dell’ambulanza ha sperimentato la possibilità di trasmettere contenuti ad alta risoluzione e di ricevere un protocollo operativo in tempo reale dagli specialisti. Questa procedura permette di risparmiare tempo in casistiche in cui ogni minuto può fare la differenza: ha reso possibile non solo una diagnosi immediata, ma anche l’attivazione tempestiva del trattamento necessario. Le conseguenze dirette sono un maggior livello di precisione e una riduzione dell’errore umano: rappresenta una forma di collaborazione concreta con un impatto diretto sulla prognosi.
Cos’è essenziale per il buon funzionamento della smart ambulance? Ciò che fa la differenza è l’ecosistema alla base e che sostiene l’intera struttura. Più che mai, occorre sviluppare una collaborazione salda tra professionisti, istituzioni e aziende: è possibile giungere a una rivoluzione digitale in sanità, ma solo con un buon supporto reciproco.
L.V.
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