Gli editori europei hanno presentato una denuncia alla commissione europea in cui accusano Google di condotta anticoncorrenziale. Il colosso di Mountain View ha distorto la concorrenza da quando ha acquisito DoubleClick, una piattaforma che si occupa di fornire pubblicità ai siti online. Si teme che Google abbia il controllo sulla filiera digitale della pubblicità in rete e in particolare, secondo l’European Publishers Council, Mountain View controllerebbe una porzione di mercato quantificata in una percentuale che sfiora addirittura il 90%.
La denuncia rappresenta un’opportunità unica per la Commissione europea di rettificare i problemi sorti come risultato diretto dell’approvazione della fusione Google-DoubleClick nel 2008, imponendo rimedi efficaci che ripristineranno la concorrenza nel settore della tecnologia pubblicitaria, a vantaggio degli editori, dei marketer e dei consumatori europei di stampa.
Il Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager, che negli ultimi anni ha multato Google per oltre 8 miliardi di euro (9,2 miliardi di dollari) per pratiche anticoncorrenziali in tre casi, l’anno scorso ha avviato l‘indagine sul business della pubblicità digitale di Google.
Google ha affermato che gli editori traggono vantaggio dai suoi servizi adtech; quando gli editori scelgono di utilizzare i servizi pubblicitari di Google, mantengono la maggior parte delle entrate e ogni anno vengono pagati miliardi di dollari direttamente ai partner editoriali nella rete pubblicitaria.