La Giunta della Regione Lombardia ha deciso di incrementare per il biennio appena cominciato il bando a sostegno di progetti che contrastino lo spreco alimentare. La somma è stata aumentata di 400.000, principalmente a seguito della grave situazione pandemica in cui il paese versato ormai da un anno.
Per poter partecipare, è necessario inoltrare la richiesta sulla piattaforma Bandi online di Regione Lombardia entro il 25 Gennaio 2021: il contenuto sarà interamente a fondo perduto, senza necessità di restituzione.
L’assessore regionale alle politiche sociali, abitative e Disabilità ha commentato il provvedimento sostenendo che la Regione Lombardia da anni ormai mostra una concreta attenzione verso tematiche di questo genere. Si legge infatti: “con il bando vogliamo sostenere, in maniera ancora maggiore rispetto all’ultimo biennio, tutte quelle realtà, grandi e piccole che compiono un lavoro straordinario. Realtà che, giorno dopo giorno, svolgono attività di recupero e di distribuzione delle derrate alimentari a favore di persone che non riescono a garantirsi un’alimentazione sicura e sufficiente”.
Bolognini sostiene poi che, a causa degli enormi danni economici causati dal Corona virus, centinaia di famiglia si sono trovate senza lavoro e in pochi casi, in cassa integrazione, non avendo così la possibilità di assicurarsi il piatto a tavola.
Afferma infatti: “ quest’anno, a fronte del calo del reddito che molte famiglie hanno avuto, il tema assume una rilevanza ancora più significativa e sarà ancora più essenziale sensibilizzare tutti rispetto all’importanza di non sprecare il cibo”.
L’obiettivo del bando quindi è duplice: se da un lato si intende dare sollievo e ristoro a chi vive gravi difficoltà economiche, dall’altro si intende fornire un sostegno economico a chi, già quotidianamente, compie un lavoro straordinario come quello della raccolta degli alimenti sprecati.
L’assessore Bolognini ha poi aggiunto che, nel prossimo biennio la Giunta intende potenziare e consolidare sia il lavoro svolto negli scorsi anni in materia di raccolta e distribuzione dei prodotti alimentari, sia i modelli organizzativi di risposta ai bisogni.
Nel provvedimento si legge: “nell’ultimo piano d’azione 2019-2020 abbiamo finanziato 10 progetti ed enti, sia a livello regionale che a livello locale. Stimiamo che, nell’ultimo biennio, questi progetti abbiano raggiunto più di 230mila adulti ed oltre 114mila minori, per circa 75mila famiglie.
Dati importanti in un contesto come quello attuale, in cui sono proprio i nuclei familiari più corposi a vivere le difficoltà maggiori.
Gli interventi presenti nel piano hanno infatti sostenuto più di 1.500 strutture assistenziali, come mense, comunità e strutture caritative, permettendo ai meno fortunati di avere un pasto caldo, senza che questo andasse sprecato.
I soggetti coinvolti nell’iniziativa sono stati più di 2.500 per una stima di cibo raccolto che si aggira intorno alle 40mile tonnellate, provenienti principalmente dalla GDO e da piccole e medie imprese, compresi produttori artigianali e raccolte locali.
L’obiettivo, sostiene l’assessore Bolognini, sarebbe quello di aumentare ancora di più la cifra a disposizione di tali realtà nei prossimi anni al fine di aiutare quante più persone possibili, principalmente con l’ausilio del Terzo Settore.
“L’intento è quello di sostenere e raggiungere sempre più persone, che in una situazione di povertà faticano ad accedere ai servizi più essenziali. Per fare questo è necessario ridurre lo spreco alimentare del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030”, sostiene l’assessore.
Sull’argomento si è poi espresso Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, sostenendo che il tema dell’indigenza sarà sempre più centrale una volta superato il Coronavirus. L’obiettivo della Regione, secondo Rolfi, è quello di legare questa tematica alla produzione agroalimentare lombarda, al fine di avere una valenza economica per il territorio, oltre che sociale.
L’assessore fa riferimento ad un precedente bando, “#iomangioLombardo”, grazie al quale è stato possibile devolvere 3 milioni di euro ai caseifici lombardi per acquistare formaggi da destinare alle famiglie in difficoltà. Aggiunge infine, che uno degli aspetti più delicati su cui bisogna lavorare è quello educativo: è fondamentale infatti formare i ragazzi ad un approccio più consapevole al cibo e ridurre così gli sprechi.