Nelle città gli alberghi sono mezzi vuoti e anche il business degli affitti brevi è congelato. Rocco Salamone, il presidente di Atr – l’associazione degli albergatori milanesi di Confesercenti – ha lanciato l’allarme: “Vuoto l’85% delle camere, così non reggiamo”. Mantenere una camera costa circa mille euro al mese: una struttura con 40 stanze, solo per rimanere aperta, ha costi pari a 40mila euro mensili: insostenibili con una media a Milano del 15% di camere occupate. Townhouse.it Srl, catena di hotel di lusso che a Milano gestisce l’albergo affacciato sulla Galleria e un boutique hotel in via Goldoni 33, ha chiesto il concordato preventivo, con l’obiettivo di elaborare un piano di rilancio e uscire dal default per evitare il fallimento. Lo stesso ha fatto Halldis Spa, una delle società leader negli affitti brevi, con il Tribunale fallimentare di Milano.
In questo scenario arriva l’appello di 25 associazioni di viaggio e sindacati del settore turismo di tutta Europa che, in una lettera aperta alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, chiedono una risposta urgente alla Commissione europea per sostituire le quarantene con un protocollo di test comuni in Europa nel tentativo di salvare il futuro di oltre 27 milioni di europei che lavorano nel settore.
Nella lettera, i gruppi – che rappresentano oltre 5.000 aziende associate e i loro dipendenti – sottolineano il perdurare della mancanza di coordinamento nonché restrizioni di viaggio divergenti che paralizzano la loro attività. La lettera è firmata da rappresentanti di tutto il settore del turismo tra cui compagnie aeree, aeroporti, ferrovie, rivenditori di viaggi, fornitori di servizi di navigazione aerea, tour operator, hotel, ristoranti, bar, agenti di viaggio, trasporti e servizi logistici, campeggi, villaggi turistici, taxi, enti e autorità del turismo e tutte le catene di fornitori associate.
“Con una stima del 55% di voli in meno, una perdita complessiva di entrate di circa 140 miliardi di euro nel settore dell’aviazione europea e un numero crescente di viaggiatori preoccupati, è il momento che l’Europa mostri una certa leadership nell’implementare restrizioni di viaggio coordinate in tutto il continente”, ha affermato Thomas Reynaert, amministratore delegato di Airlines for Europe (A4E).
Recenti dati elaborati da Aci (Airports Council International) Europe mostrano un costante calo del traffico passeggeri negli aeroporti europei durante le prime due settimane di settembre – ora a -73% rispetto al -65% rilevato a metà agosto.
Nella lettera alla presidente della Commissione europea von der Leyen, viene richiesto un immediato intervento anche per garantire che la Commissione assuma la guida nello sviluppo di un protocollo di test dell’Ue per i viaggi e nella sua attuazione per evitare quarantene e riaprire le frontiere.
La riduzione e la rimozione delle quarantene – concludono i firmatari – è determinante per ristabilire la libera circolazione delle persone, porre fine alle discriminazioni attuali e ripristinare la funzionalità essenziale del mercato unico.