Una sorta di “wikipedia” medica dove i clinici di mezza Europa possono condividere con i pazienti informazioni affidabili e scritte in un linguaggio accessibile. Con l’obiettivo di arginare, così, la ricerca spasmodica di diagnosi (non corrette) fatte dal “dottor Google” o dal “dottor Yahoo”.
L’iniziativa nasce intorno alla startup “Tonic App” e alla sua piattaforma digitale destinata alla comunità medica per creare appunto una biblioteca digitale sanitaria condivisa e affidabile. Nel progetto sono coinvolte quattro associazioni italiane di sostegno a pazienti e famiglie (l’associazione Palinuro, cistite.info, l’associazione Epilessia e la Casa delle Donne di Bologna), insieme a una dozzina di loro controparti spagnole e portoghesi, per un totale di oltre 41 milioni di pazienti seguiti.
Come funziona questa biblioteca digitale? Informazioni e materiali prodotti dalle associazioni di pazienti, ma anche enti pubblici, aziende farmaceutiche e dispositivi biomedici, vengono preventivamente esaminate e validate da un team multidisciplinare di “Tonic App” che seleziona, analizza e verifica tutte le informazioni. Attraverso questa piattaforma, i medici possono condividere al momento contenuti su 75 malattie diverse, dalla prevenzione alle terapie, rispondendo anche alle preoccupazioni e domande più frequenti da parte di pazienti e familiari.
“Medici e pazienti spesso cercano su Google informazioni su problemi di salute, allo stesso modo in cui cercano un ristorante, ma ovviamente le conseguenze sono diverse”, sottolinea Luis Pinho Costa, medico di famiglia portoghese e coordinatore della biblioteca digitale di “Tonic App”. Online, rimarca, “c’è molta disinformazione ed è fondamentale stare attenti a ciò che si legge altrimenti potremmo mettere a rischio la nostra stessa salute. La disinformazione sanitaria è altrettanto più pericolosa della mancanza di informazioni ed entrambi sono fattori di rischio” per la salute.
Per questo, la partnership europea “è un importante contributo all’alfabetizzazione sanitaria – spiega Tarcisio Levorato, presidente di associazione Epilessia – e uno strumento fondamentale per i medici per aiutare i loro assistiti ad affrontare la loro condizione, per gestire la loro ansia e anche per combattere la disinformazione che si diffonde attraverso internet e i social media in questo settore”.
Ad oggi la biblioteca digitale conta già circa 300 contenuti e oltre 110.000 medici iscritti.