Dall’azienda di Mountain View non ci sono conferme, la novità dovrebbe arrivare inizialmente sugli smartphone della famiglia Pixel e poi venire eventualmente estesa ad altri modelli.
Dal punto di vista tecnico, l’ipotesi è che, anche da spento, il telefono possa comunque continuare a comunicare, usando la tecnologia UWB (la banda ultralarga), e che il chip Bluetooth non venga dunque completamente disattivato. Google starebbe insomma cercando di mettere in piedi una rete di smartphone Android che possano scambiarsi informazioni pure da spenti, un po’ come fanno gli IPhone.
Da tempo, attraverso la funzione Dov’è, Apple permette ai clienti di ritrovare i propri dispositivi rubati proprio grazie al dialogo con gli altri e in virtù del fatto che possono essere localizzati anche se sono spenti.
Avviene tutto in maniera anonima e questa possibilità può essere disattivata dal legittimo proprietario, e la maggior parte dei dubbi su Pixel Power-off Finder stanno proprio qui: quali limiti avrà? Sarà attiva di default oppure no?
Dubbi che sui social network stanno facendo nascere le peggiori paure, seguite dagli immancabili teorici del complotto, secondo cui “i cellulari quando li spegni non sono veramente spenti ma in stand by, esattamente come quando spegni una tv dal telecomando e lasci il pallino rosso” e “il cellulare è spento solo quando togli la batteria, ed è per questo motivo che non puoi più toglierla”.
(V.M)