Il codice Agcom (Autorità garante comunicazioni) è stato approvato a luglio, poco dopo quello del Garante della privacy. Ma è con le firme di ieri, poste da chi deve usare il Codice, che inizia il vero cambiamento.
Il codice è stato promosso da Agcom nell’esercizio delle proprie competenze di tutela del consumatore che acquista per via telematica servizi di comunicazione elettronica e ha come oggetto le condizioni contrattuali dei rapporti tra gli operatori telefonici e i call center da essi incaricati, in maniera che esse contengano delle garanzie minime, relativamente alla sola commercializzazione via telefono dei servizi di comunicazione elettronica. Esso mira, principalmente, a limitare il ricorso a subappalti a catena nel settore, che rendono difficile rintracciare chi effettivamente abbia fatto la chiamata ed assicurare che il call center prenda con l’operatore precisi impegni circa la regolarità delle chiamate effettuate.
È importante questa uniformità delle condizioni contrattuali poiché, per una piena tutela del consumatore, il sistema deve essere omogeneo, senza consentire che vi siano operatori telefonici più tolleranti o meno attenti di altri e nemmeno call center che seguono gli obblighi di legge ed altri che operano nell’illegalità. Con il codice Agcom i principali operatori prendono una posizione comune per affermare che i call center con i quali collaborano devono rispettare le regole contenute in esso.
Tra le diverse regole, particolare enfasi viene posta sull’iscrizione al Roc (Registro degli operatori di comunicazione) per garantire la trasparenza, la tutela del pluralismo informativo e il rispetto dei limiti previsti per la partecipazione di società esterne; il divieto di camuffamento del numero telefonico; l’utilizzo di numerazioni richiamabili che consentano all’utente di rintracciare sempre il call center qualora ne avesse bisogno.
Il codice prevede poi un articolato sistema di verifiche preliminari all’ingaggio di un call center, al fine di escludere coloro i quali non hanno aderito al codice o non sono iscritti al Roc. Inoltre, il call center avrà il divieto di contattare numeri diversi da quelli indicati dall’operatore e di incaricare soggetti esteri di effettuare chiamate senza l’espressa autorizzazione dell’operatore. In caso il call center non rispetti il codice, l’operatore dovrà risolvere il rapporto.
F. S.