Molte chiamate promozionali oggi sono gestite da sistemi automatici o chatbot, programmati per confondere l’utente e spingerlo, spesso senza accorgersene, verso una determinata proposta commerciale. Questo contribuisce ad alimentare la sensazione diffusa di non avere più il controllo sui propri dati personali e di subire un’intrusione costante nella propria sfera privata. La causa principale, però, non risiede nell’assenza di regole, già definite in modo chiaro dal Garante per la protezione dei dati personali e dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), ma nelle numerose violazioni e nella difficoltà di far rispettare efficacemente tali normative.
Le imprese che fanno telemarketing devono iscriversi al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) e dichiarare i numeri usati per le chiamate, così da garantire trasparenza e tracciabilità. I cittadini possono invece tutelarsi tramite il Registro Pubblico delle Opposizioni, che consente di bloccare le chiamate promozionali e revocare eventuali consensi al marketing. Solo i numeri non iscritti o con un nuovo consenso possono essere contattati, ma molti operatori aggirano le regole utilizzando numeri falsi (spoofing), pratica contro cui l’Agcom ha introdotto nuovi filtri tecnici.
Le norme impongono inoltre di definire chiaramente i ruoli nel trattamento dei dati personali e, nei casi di più soggetti coinvolti, di stipulare accordi di contitolarità. Tuttavia, nella pratica, molte aziende non rispettano questi obblighi, creando catene di subappalti poco trasparenti e difficili da controllare.
Per arginare il problema nel 2024 è stato approvato il Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, che definisce regole di trasparenza e buone pratiche operative. Nel 2025, inoltre, l’Agcom ha introdotto un regolamento che obbliga gli operatori telefonici a implementare filtri per bloccare le chiamate falsificate e identificare in modo univoco i numeri in uscita.
Nonostante i progressi normativi e tecnici, l’efficacia di queste misure dipenderà dalla loro effettiva applicazione e dalla capacità delle autorità di vigilare su un sistema frammentato e complesso. Solo se tali strumenti saranno pienamente operativi, i cittadini potranno finalmente accorgersi di un cambiamento concreto: la progressiva riduzione delle telefonate moleste e una maggiore tutela della loro privacy.
S.B.
Diritto dell’informazione
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