La società cinese ByteDance, proprietaria di TikTok, ha annunciato il 7 maggio di aver depositato un ricorso contro la legge statunitense che le impone di vendere la sua divisione americana entro nove mesi. Il ricorso, presentato presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti, afferma che tale legge viola i diritti del primo emendamento dei suoi 170 milioni di utenti americani. ByteDance sostiene che la legge si basi su “preoccupazioni speculative e analiticamente difettose riguardo alla sicurezza dei dati e alla manipolazione dei contenuti”.
Secondo ByteDance, questa è la prima volta nella storia che il Congresso emana una legge che impone un divieto permanente su scala nazionale a una singola piattaforma, identificata per nome. La società ha chiesto alla corte di dichiarare incostituzionale la legge, di emettere un’ordinanza che impedisca al procuratore generale Merrick Garland di farla rispettare e di concedere “qualsiasi altro provvedimento che possa essere appropriato”.
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha recentemente firmato questa legge come parte di un pacchetto di aiuti esteri approvato alla fine di aprile. ByteDance e TikTok affermano che il Congresso non ha presentato prove che giustifichino l’atto, poiché TikTok non presenta rischi per la sicurezza dei dati o per la diffusione della propaganda straniera.
Secondo l’amministrazione Biden e il Congresso, una legge sulla sicurezza nazionale cinese permette al governo di richiedere i dati degli utenti statunitensi a ByteDance, con sede a Pechino, e la Cina diffonderebbe propaganda attraverso gli algoritmi dell’app. Un rapporto dell’ufficio del direttore dell’intelligence nazionale di marzo afferma che la Cina ha utilizzato TikTok per influenzare le elezioni statunitensi del 2022.
TikTok ha respinto queste accuse, affermando che ha investito due miliardi di dollari in iniziative di sicurezza. Questo non è il primo conflitto di TikTok con gli Stati Uniti. In passato, l’amministrazione Trump aveva preso di mira TikTok, firmando nel 2020 una serie di ordini esecutivi per vietare diverse app, tra cui TikTok, Alipay e WeChat. Tuttavia, questi divieti non sono mai entrati in vigore a causa dei ricorsi presentati in tribunale. Nel 2022, i deputati dello stato del Montana hanno proposto un divieto per l’app, che è stato bloccato da un giudice federale.
Questa è la terza volta che TikTok si rivolge ai tribunali per contrastare un potenziale divieto negli Stati Uniti. Nei due casi precedenti, i giudici hanno dato ragione all’azienda. Se il ricorso attuale non dovesse avere successo, TikTok potrebbe presentare un’istanza cautelare per bloccare l’entrata in vigore della legge; gli analisti legali prevedono che il caso possa arrivare fino alla Corte Suprema
LG