Ogni giorno le principali aziende che controllano le infrastrutture web, come Google, Microsoft e Facebook, monitorano le nostre abitudini di navigazione e accumulano una vasta quantità di informazioni su di noi, basandosi su ricerche e pagine visitate.
Sempre più siti web trasmettono dati privati sulle nostre attività online direttamente ai giganti tecnologici. Nonostante gli sforzi di ricercatori, che da anni ci avvertono del tracciamento, non conosciamo i dettagli di questo fenomeno e siamo impotenti di fronte ad esso. Alla fine, queste continue violazioni della privacy diventano solo un’altra spiacevole realtà di Internet.
Negli ultimi anni l’Unione europea, alcuni stati americani e altri governi in tutto il mondo hanno passato leggi che limitano il tipo di dati che i siti possono raccogliere o che impongono alle aziende di ricevere il consenso degli utenti prima di farlo. Ma ogni giorno le aziende tecnologiche violano queste norme, quando, per esempio, i motori di ricerca e i siti web medici consentono che le informazioni sulle ricerche degli utenti siano tracciate, e talvolta monetizzate da aziende come Google, oppure quando scavalcano le norme sul consenso chiudendo un occhio sui cookie pubblicitari incorporati nei portali degli editori.
Questo è il motivo per cui è stato creato WebXray, il motore di ricerca finalizzato a individuare specifiche violazioni della privacy in qualsiasi punto del web. Cercando un termine o un sito web in particolare, WebXray permette di vedere quali portali ci stanno tracciando e dove vanno a finire tutti quei dati.
Il nuovo motore di ricerca è ora accessibile a tutti, permettendo a chiunque di comprendere l’ampiezza della rete di violazioni della privacy che si verificano quotidianamente. Esiste inoltre una versione premium dedicata alle autorità di regolamentazione e agli avvocati, che possono sfruttare questo strumento per analizzare e affrontare le infrazioni.