La copertura delle reti Non Standalone ammonta al 10% e gli use case sono ancora troppo pochi, ma si arriva al 95% con il Dynamic Specture Sharing, secondo quando riportato dall’analisi dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano (Polimi).
Si tratta ancora di un mercato nascente con una filiera in costruzione, anche se sono stati fatti importanti passi avanti rispetto al 2020.
In primo luogo, come sottolinea l’Osservatorio del Polimi, è aumentata la copertura 5G Non Standalone, ossia quella basata su frequenze medie e dunque “non autonoma”; mentre quasi la maggioranza della popolazione è servita in Dynamic Spectrum Sharing, ovvero frequenze 4G.
Per il 5G Standalone “puro” basato sulla core network 5G la strada è ancora lunga, ma sono in crescita le vendite di terminali 5G. Stando alle rilevazioni del Polimi è cresciuta la conoscenza delle caratteristiche del 5G da parte delle aziende end user, di queste però solo il 30% ha conoscenze elevate in materia.
Tre le novità architetturali che secondo il Polimi spingeranno lo sviluppo del 5G: le tecnologie radio a onde millimetriche (mmWave), le soluzioni di Multi-access Edge Cloud (Mec) e quelle Open Ran (Radio Access Network). Le mmWave, combinate con le tecnologie Fwa permettono di raggiungere le prestazioni della fibra.
Le soluzioni Mec consentono di trasformare la rete in una piattaforma di calcolo e di avvicinare la distanza tra terminali e server delle applicazioni per ridurre la latenza, ma richiedono forti investimenti da parte degli operatori e, ad oggi, non c’è una richiesta così forte; perciò attualmente sono legate principalmente allo sviluppo di progetti di reti 5G dedicate a siti e distretti industriali.
Le soluzioni Open Ran apriranno nuove relazioni tra i produttori di apparati e componenti di rete e alla possibilità di implementazioni multi-fornitore.
Base 5G è un nuovo progetto di ricerca e innovazione finanziato da Regione Lombardia e coordinato dal Politecnico di Milano e da un pool di aziende lombarde (Vodafone, LIFE, AnotherReality, Yape e AKKA).
Il progetto si concentra su ricerca, progettazione, prototipazione e sperimentazione dei nuovi casi d’uso “Smart Parking, Smart Direction e Smart Personal Bubble“, collegati alla tecnologia 5G nelle aree Smart Cities e Smart Campus.
Gli obiettivi del progetto sono quelli di esplorare, identificare e definire i vari elementi dei processi di progettazione necessari a garantire un’integrazione verticale della tecnologia 5G con le piattaforme IoT, al fine di supportare lo sviluppo di sistemi di prodotto-servizio in settori quali la mobilità, la logistica e la gestione dei flussi di persone in ambiente urbano.
Oltre all’interesse della loro attività di progettazione e sperimentazione in relazione all’utilizzo della tecnologia 5G.
Ivano Asaro, Direttore dell’Osservatorio 5G & Beyond, sottolinea: “L’arrivo delle reti 5G sta modificando la filiera tradizionale delle Telecomunicazioni mobili per lo sviluppo di progetti B2b. Le nuove reti richiederanno nuovi ecosistemi con una collaborazione tra aziende TLC e altre realtà, anche di settori differenti (come i cloud provider o i fornitori di servizi di cybersecurity). Oltre a un ruolo centrale delle aziende utenti, la nuova catena del valore richiede un ampliamento delle competenze (sia specialistiche di rete, sia legate ai domini verticali di applicazione del 5G). Molto interessante anche il coinvolgimento delle startup, per perseguire al meglio l’obiettivo di sviluppare servizi innovativi, introducendo un punto di vista e un know-how nuovo”.