Gli effetti indiretti da Covid-19 continuano a farsi sentire e l’ultimo dato allarmante è stato lanciato da “Salutequità”, l’Organizzazione indipendente per la valutazione della qualità delle politiche per la salute, che ha curato un rapporto sulla “Trasparenza e accesso ai dati sullo stato dell’assistenza ai pazienti non Covid-19”.
Nell’ultimo rapporto si evidenzia che nell’ultimo anno c’è stato un aumento del 40% rispetto al 2019 dei cittadini che hanno rinunciato alle cure per patologie pregresse. Inoltre, nel 2020 il 10% dei cittadini che ha espresso questa rinuncia lo ha fatto a causa della paura del Covid-19.
Tra le regioni con un’incidenza maggiore del fenomeno ci sono Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. Sono le donne ad aver rinunciato maggiormente alle cure.
A fare le spese del Covid-19 quindi sono diverse categorie di soggetti: da un lato chi ha contratto l’infezione, dall’altro chi era già affetto da altre patologie o ancor di più chi avrebbe potuto evitarle grazie a screening oncologici ma ha preferito evitare per paura di infettarsi. La contrazione dell’accesso alle cure ha influito anche sull’accesso alle terapie innovative. Nel periodo gennaio-settembre 2020 continua l’importante riduzione della spesa dei farmaci innovativi non oncologici: si parla di circa -122,4 mln di euro rispetto al 2019.
I ritardi nella pubblicazione dei dati contenuti nelle rilevazioni ufficiali hanno sempre rappresentato una criticità importante del Sistema sanitario nazionale (Ssn), sia dal punto di vista della verifica dell’efficacia degli interventi, sia da quello delle modalità di utilizzo delle risorse stanziate, a partire da quelle previste nei provvedimenti emergenziali per il potenziamento del Ssn, dall’assistenza territoriale al recupero delle liste di attesa.
Per colmare il gap è necessario predisporre un preciso programma che parta dall’immediato aggiornamento al 2020 e relativa pubblicazione di tutte le rilevazioni ufficiali delle diverse istituzioni sanitarie (e non), per misurare lo stato attuale dell’assistenza garantita ai pazienti non-Covid-19, rilevare le criticità nell’accesso alle cure e impostare subito un Piano nazionale di recupero del Ssn per gli assistiti non-Covid. Per questo serve una nuova Relazione sullo stato sanitario del Paese 2020-2021, in quanto l’ultima si riferisce al 2012-2013, come pure occorre avviare un’indagine conoscitiva parlamentare sullo stato dell’assistenza garantita ai pazienti non-Covid.