Dopo il successo planetario dell’evento “Baci dal mondo | WorldWide Kisses”, avvenuto l’8 marzo in occasione della Festa Internazionale della Donna, che ha visto collegati in streaming studenti e professori di venticinque università di cinque continenti, ripartono ora gli appuntamenti culturali nelle terre malatestiane tra Romagna e Marche con mostre, concerti, seminari, convegni di studio, attività didattiche per le scuole e tanto altro.
Saranno trenta gli appuntamenti per celebrare Francesca da Rimini, il personaggio più noto e amato della Divina Commedia, che la vedranno invadere città e castelli dei territori malatestiani tra Romagna e Marche con spettacoli teatrali, musicali e cinematografici, convegni e giornate di studio. Francesca sarà protagonista in veste di espressione poetica non solo come creatura dantesca, ma anche come icona del bacio e della fedeltà e come simbolo di libertà e di affermazione di diritti come l’hanno vissuta e descritta più di duemila artisti romantici d’ogni paese d’Europa e d’America, tra l’Ottocento e il Novecento.
I trenta eventi, promossi dai Comuni di Rimini e di Gradara con la collaborazione delle Regioni Emilia-Romagna e Marche e di Apt Servizi dell’Emilia-Romagna, su idea e progetto di Ferruccio Farina (Centro Internazionale di Studi Francesca da Rimini), vedranno i luoghi collegati alla storia e al mito di Francesca animarsi con rievocazioni storiche, letterarie, artistiche e con momenti di riflessione sull’attualità dei valori che il mito di Francesca ancora oggi rappresenta in maniera esemplare. I punti focali degli appuntamenti saranno alla Rocca di Gradara il 21 agosto, dove l’Orchestra Sinfonica Statale di Mosca, diretta da Ivan Rudin, eseguirà Rachmaninoff; al Teatro Galli di Rimini, il 25 settembre, Svetlana Zacharova étoile del Bol’šoj con il balletto Francesca da Rimini di Tciakowsky; infine, nell’ultima parte dell’anno, a Gradara, il Convegno internazionale di studi CINQUE CONTINENTI PER IL V CANTO e, a Rimini, la mostra virtuale QUANTO DISIO.
Otto le località tra Romagna e Marche teatro di tali appuntamenti, a partire da Rimini, città di Francesca, e Gradara, il castello del mito, ma anche Santarcangelo di Romagna, prima a proporsi nell’Ottocento come sede del “Bacio”; San Leo, il forte del IV Canto del Purgatorio; Montefiore Conca, rocca che domina le valli malatestiane tra Romagna e Marche; Pesaro, che ebbe Gianciotto per podestà e che conserva la cronaca più antica che narra l’amore di Paolo e Francesca; Mombaroccio, ultima residenza di Riccardo Zandonai, autore dell’opera lirica Francesca da Rimini scritta da Gabriele D’Annunzio; Mercatello sul Metauro, antico borgo rivolto verso le terre dantesche della Toscana e della Romagna.
La ripresa ufficiale postpandemia di FRANCESCA2021 avverrà a Gradara domani, sabato 26 giugno, con la mostra RODIN A GRADARA. IL BACIO DI PAOLO E FRANCESCA NEL CASTELLO DEL MITO, esposizione del capolavoro di Rodin della Fondazione Gianadda, aperta fino al 30 settembre. Questa serie di iniziative, volte a valorizzare il mito di Francesca da Rimini, si pongono l’obiettivo di dimostrare quanto amato e conosciuto nel mondo sia stato e sia tutt’ora questo straordinario personaggio letterario che porta il nome di Francesca e della città di Rimini. Una testimonianza incredibile l’ha offerta il primo evento della serie, “WORLDWIDE KISSES | Tributo a Dante e a Francesca nel VII Centenario dantesco”, che ha unito in una corale maratona poetica, con la recitazione dei versi di Francesca in diciotto lingue, insegnanti e studenti di venticinque Università di tutti i continenti, dall’Australia alla Vecchia Europa, dalle Americhe all’Africa e alla Cina (www.bacidalmondo.com). Due i messaggi che lancia in maniera forte a una società che sembra averne bisogno: “l’amore non uccide!” e “la scelta del compagno di vita deve essere una libera da ogni tipo di condizionamento e di violenza”.
Di Francesca da Rimini, la creatura dantesca più affascinante e più amata in ogni tempo, la storia ufficiale praticamente tace. Era figlia di Guido Minore, signore di Ravenna, moglie di Giovanni Malatesta, vissuto tra il 1240 e il 1304, e passato alla storia come Gianciotto, dal quale ha avuto almeno una figlia, Concordia. Tutto ciò è comprovato in maniera chiara da un importante documento, il testamento del 18 febbraio 1311 di Malatesta da Verucchio, padre di Giovanni, ove viene nominata in quanto madre defunta di Concordia. Tuttavia, nessun atto ufficiale, né i cronisti ravennati o riminesi a lei contemporanei riportino quando sia nata, quando si sia sposata né quando e dove quel tal “piacer sì forte” la prese per il bel cognato e la condusse a morte insieme a lui. La Commedia è l’unica fonte, la più antica, che ci ha tramandato la sua passione e la sua tragica fine. Non una fonte storica, dunque, ma una fonte poetica, una visione trascendente dove la sua rappresentazione emblematica ha una precisa funzione etica, morale e pedagogica.
Francesca è un personaggio letterario, un mito universale come i versi immortali a lei dedicati nella Divina Commedia. Una creatura che, nata dai versi di Dante e dal racconto del Boccaccio, esplode con l’Illuminismo e il Romanticismo per affermare il suo valore di donna non più peccatrice, come nella Commedia, ma vittima innocente di inganni, di intrighi e di violenze, emblema di bellezza, libertà e coraggio, poiché disposta a sacrificare la vita per l’amore eterno. Francesca da Rimini, non è soltanto un’icona per eccellenza del bacio, della poesia, della bellezza, ma anche affermazione di valori positivi: amore, passione, fedeltà, coraggio, libertà, rispetto della vita e dei diritti della persona.
L’ assessore alla Cultura del Comune di Rimini, Giampiero Piscaglia, si è così espresso al riguardo: “FRANCESCA2021 ha una duplice valenza per la nostra città. Da un lato, con l’invito ai sindaci delle terre malatestiane abbiamo inteso valorizzare la bellezza di queste terre, anche in chiave turistica, legandole a uno dei miti più appassionanti e più conosciuti nel mondo. Dall’altro lato, consolidare quel percorso di Rimini, quale polo di riferimento culturale e città d’arte”.