Con la diffusione sempre più capillare dei social network, il ruolo educativo dei genitori assume un ruolo decisivo. Sono loro a dover insegnare ai figli, soprattutto se minori, il corretto utilizzo di questi mezzi di comunicazione, mediante limitazioni all’accesso e alla condivisione di contenuti. I pericoli ai quali vengono esposti i giovani nell’uso della Rete rendono necessaria una tutela che comporta un dovere di vigilanza e controllo da parte dei genitori, per evitare che tali strumenti possano essere utilizzati in modo non adeguato. L’anomalo impiego di tali strumenti potrebbe essere sintomatico di una scarsa attenzione da parte dei genitori, tenuti a garantire un’educazione equilibrata ai propri figli e a svolgere un’attività di verifica sul loro sano sviluppo psicofisico.
Lo ha affermato anche il Tribunale di Caltanisetta, con una innovativa sentenza depositata alla fine dello scorso ottobre relativa a minacce rivolte da un minore a una sua coetanea su whatsapp. I continui messaggi del giovane hanno generato nella ragazza uno stato di ansia e preoccupazione tale da turbarla e spingerla a modificare le sue abitudini. I giudici hanno sottolineato come l’uso di internet e degli strumenti di comunicazione sia sempre più diffuso tra gli adolescenti per acquisire notizie ed esprimere opinioni e hanno evidenziato i pericoli cui sono esposti i minori a causa di un uso non corretto dei social. I nuovi media consentono di esercitare il proprio diritto all’informazione e alla comunicazione, ma tale diritto va contemperato con la tutela del minore e, in generale, della dignità umana.