TikTok a rischio negli Stati Uniti. E non solo sui dispositivi di proprietà del governo federale, ma su tutto il territorio nazionale e per tutti gli utenti. A meno che i proprietari cinesi della società di social media non disinvestano e cedano le loro quote.
L’escalation, che rischia di complicare ulteriormente le relazioni tra Washington e Pechino, è dettata dalla preoccupazione della Casa Bianca per la sicurezza dei dati degli oltre cento milioni di americani che utilizzano l’app di condivisione di mini-video controllata dalla cinese ByteDance. Gli Usa, secondo fonti informate citate dal Wall Street Journal, hanno chiesto ai proprietari cinesi di TikTok di vendere le loro quote della società, oppure dovranno far fronte ad un possibile divieto del social nel paese.
A tentare il blocco di TikTok, a dire il vero, ci aveva provato già Donald Trump, che era stato poi però bloccato dai tribunali.
Ora si parla di ”sicurezza nazionale” degli Stati Uniti, che TikTok potrebbe mettere a rischio trasmettendo dati al governo cinese. Una posizione che non riguarda solo gli Usa, dato il timore per un possibile spionaggio cinese che è stato sollevato anche da paesi come Regno Unito, Canada e Australia.
Una portavoce di TikTok, Maureen Shanahan, ha affermato: ‘’ Se l’obiettivo è proteggere la sicurezza nazionale, il disinvestimento non risolve il problema, un cambio di proprietà non imporrebbe alcuna nuova restrizione ai flussi di dati o all’accesso’’. Nel frattempo, la Cina continua a chiedere agli USA di porre fine agli attacchi ingiustificati, considerando inoltre che fino ad ora l’America non è ancora riuscita a fornire prove concrete dei suoi sospetti.
Anche da Londra è arrivato uno stop (parziale) al social. Il governo di Rishi Sunak ha deciso la messa al bando di TikTok dagli smartphone usati per lavoro dai funzionari pubblici, così come già fatto dalla Commissione Ue e da più di metà degli Stati Usa. Una misura che ha effetto immediato, nonostante l’app si è detta delusa.
(G.S)