Secondo uno studio pubblicato da SoSafe, un’azienda che si occupa di sicurezza, i giovani sarebbero più vulnerabili degli adulti al phishing, cioè la modalità di truffa online utilizzata dai cybercriminali per rubare dati personali e soldi.
L’analisi dimostra che i giovani di età compresa tra i 18 e i 19 anni hanno un tasso di probabilità più elevato (29%) di fare clic su un’email di phishing dannosa, mentre per gli utenti più adulti, dai 50 anni in su, la percentuale è del 19%. Più in generale dallo studio si evince che il 31% dei partecipanti ha cliccato su almeno un’e-mail di phishing in un contesto di simulazione, il che significa che un attacco su tre avrebbe avuto successo.
Gli uomini tendono a cascare nel phishing più spesso delle donne: quasi un partecipante maschio su quattro (23%) ha aperto una delle finte e-mail ricevute.
Le organizzazioni del settore pubblico, comprese le infrastrutture critiche come gli ospedali, sembrano essere le più vulnerabili a questo tipo di attacco informatico con una percentuale di clic effettuati sulle e-mail sospette del 36%. Nel settore industriale la percentuale è del 19%.
Infine il 99% degli intervistati ritiene che la sensibilizzazione su questi argomenti e sui possibili rischi che si corrono online sia un aspetto fondamentale per garantire agli utenti e alle aziende una maggiore sicurezza informatica.
“Anche chi pensa di avere una migliore comprensione di questi rischi è spesso vulnerabile. I criminali informatici oggi utilizzano un’ampia varietà di tattiche psicologiche che sfruttano le emozioni umane – dice Niklas Hellemann, co-fondatore di SoSafe – la consapevolezza dell’ampia gamma di minacce diverse gioca un ruolo assolutamente cruciale nella costruzione di una cultura della sicurezza informatica”.
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