Gli italiani sono tra i cittadini europei più propensi alle attività on-line. E’ quanto emerge da un sondaggio di Eurostat condotto nell’Unione europea a metà del 2019 per indagare l’utilizzo delle tecnologie da parte delle famiglie. Al campione – costituito da individui tra i 16 e i 74 anni – è stato chiesto di riportare eventuali problemi di sicurezza riscontrati nell’accesso a Internet da qualunque dispositivo connesso. Solo il 10% degli italiani ha limitato o evitato la cessione di dati personali ai social network, a fronte di un dato medio europeo del 25%. L’11% evita l’uso di wi-fi pubblico e non scarica file da Internet. Il 10% evita l’Internet banking e l’11% non fa acquisti su siti di e-commerce per timori legati alla cybersecurity e alla propria privacy. Si mostrano ancora più fiduciosi verso il mondo on-line i cittadini di Lussemburgo, Ungheria, Lituania, Lettonia, Croazia, Romania e Polonia. A livello europeo, il 44% dei cittadini limita le attività on-line perché non si sente adeguatamente tutelato per quel riguarda sicurezza e protezione dei dati. La maggiore diffidenza è rivolta verso i social media, come Facebook e LinkedIn: il 25% del campione non ha fornito informazioni personali a social o a servizi di networking professionali e il 19% ha limitato o evitato del tutto l’uso di reti wi-fi pubbliche, mentre il 17% ha ridotto o bloccato il download di software, app, video e altri contenuti da Internet. Il 16% ha evitato lo shopping on-line e il 13% l’internet banking. Viene invece percepito come più sicuro l’accesso ai servizi delle pubbliche amministrazioni.