In un volume a lui intitolato, il Presidente del Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, Claudio Santini, ne ripercorre la carriera, contraddistinta da un inesauribile anelito di autonomia e indipendenza. Pubblichiamo qui di seguito una recensione al volume scritta dal professor Ruben Razzante, fondatore del nostro portale.
Tra le pagine più toccanti del volume ci sono quelle che contengono le lettere scritte da Ezio Cesarini nel Carcere di San Giovanni in Monte di Bologna il 27 gennaio 1944 poche ore prima di essere fucilato dai fascisti al poligono di via Agucchi a Bologna come “concorrente morale” (poiché in carcere) nell’uccisione di Eugenio Facchini, federale repubblichino di Bologna.
Ma è l’intero libro a lui intitolato e scritto da Claudio Santini per le edizioni Minerva a meritare una lettura approfondita. Consente di ricostruire la figura e l’opera professionale di un grande giornalista antifascista, Ezio Cesarini.
L’insegnamento che ci ha trasmesso è quello di una inattaccabile autonomia di pensiero, che ha difeso strenuamente fino alla fine, con coerenza e rigore morale, senza mai cedere ai ricatti del regime mussoliniano.
Il Comune di Bologna ha intitolato a Ezio Cesarini una strada nel quartiere Navile e l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna (di cui Claudio Santini è stato presidente dal 1995 al 2004) gli ha dedicato la sala delle conferenze nella sede di strada Maggiore 6, a Bologna.
Non è un caso che proprio Claudio Santini, attuale Presidente del Consiglio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna e direttore alla formazione della Fondazione dell’Ordine regionale, abbia voluto ripercorrere storicamente la vita di Cesarini per farla conoscere ai giovani giornalisti e aspiranti giornalisti. Claudio Santini si è infatti sempre occupato di deontologia, disciplina che insegna al Master in giornalismo dell’Università di Bologna. E l’essenza della deontologia giornalistica è proprio la ricerca della verità, che, come ricorda Giovanni Rossi, presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, nella prefazione al volume, ha rappresentato la bussola orientatrice dell’agire di Ezio Cesarini.
La battaglia per la libertà d’informazione non potrà mai considerarsi vinta del tutto, visti i frequenti tentativi di irreggimentazione che da sempre la stampa subisce. Esempi come quello di Cesarini, che ha pagato col sacrificio della vita la sua indipendenza di giudizio e la sua serietà umana e professionale, non possono che trasmettere gli insegnamenti migliori a quanti si affacciano alla professione giornalistica oggi, insegnamenti che la civiltà multimediale non rende certamente meno attuali e decisivi per il corretto esercizio del diritto di cronaca e di critica.
Nella foto: Claudio Santini, autore del volume e Presidente del Consiglio di disciplina del giornalisti dell’Emilia Romagna