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CYBERCRIME, RECORD DI ATTACCHI NEL PRIMO SEMESTRE 2023, L’ITALIA IN PRIMA LINEA

Il rapporto Clusit rivela una crescita esponenziale degli attacchi cyber in Italia, con una preoccupante esplosione nel settore finanziario

by Redazione
14 Novembre 2023
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CYBERCRIME, RECORD DI ATTACCHI NEL PRIMO SEMESTRE 2023, L’ITALIA IN PRIMA LINEA
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Nel primo semestre 2023 ci sono stati 1.382 attacchi cyber nel mondo: si tratta del numero di violazioni più elevato di sempre. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Clusit, presentato il 9 novembre in occasione del Security summit streaming edition. In Italia la situazione è ancora più grave: nel primo semestre 2023 è stata registrata una crescita degli attacchi del 40%, quasi 4 volte superiore alla media globale, che si ferma all’11%. Dato ancora più spaventoso se si considera il periodo che va dal 2018 a oggi, con una crescita complessiva degli incidenti del 300% in Italia, contro il 61,5% a livello globale. «Considerando che l’Italia rappresenta il 2% del Pil mondiale e lo 0,7% della popolazione, questo dato fa certamente riflettere», dichiara Gabriele Faggioli, presidente di Clusit. 

Secondo lo stesso rapporto, gli attacchi nei confronti di enti o aziende italiane sono riconducibili alla situazione geopolitica, con particolare riferimento al conflitto in Ucraina e all’azione di gruppi di attivisti che hanno rivolto campagne al nostro Paese, così come verso altre nazioni del blocco filo-ucraino. Nel primo semestre del 2023, il 20% degli incidenti globali è stato rivolto ai multiple targets, ovvero a bersagli appartenenti a diversi settori. Seguono healtcare, con il 14,5% degli attacchi; l’ambito governativo e militare (11,7%); il comparto informazione e comunicazione o Ict (11,4%); finanza e assicurazioni (10,5%). 

Nel nostro Paese, nell’ultimo semestre il maggior numero di attacchi è stato rivolto ad organizzazioni governative (23%), seguite da quelle manifatturiere (17%). Il dato più importante, però, è che il settore finanziario e assicurativo è quello che ha registrato il maggiore incremento di attacchi, con il 9% di incidenti rispetto al 3,7% del 2022. Per dare un’idea, il numero di attacchi in questo ambito – notano gli autori del rapporto Clusit – ha superato, nei primi sei mesi di quest’anno, il totale degli attacchi avvenuti in tutto il 2022.

La tecnica di attacco più comune verso gli enti o le aziende italiane è la DDoS. L’acronimo sta per Distributed Denial of Service, traducibile come “interruzione distribuita del servizio”, e consiste nel tempestare di richieste un sito fino a metterlo ko e renderlo irraggiungibile. Si tratta di un’azione il cui obiettivo è ingolfare le risorse di un sistema informatico che fornisce un determinato servizio.

«Questa crescita è indice di una forte necessità di sensibilizzazione e aumento della consapevolezza rispetto alle minacce cyber da parte degli utenti che hanno quotidianamente a che fare con i sistemi informatici», ammonisce Paolo Giudice, fondatore di Clusit. 

F. S. 

Tags: Clusitcyber attacchiCybercrime
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