Sull’attuazione del Digital Services Act europeo gli Stati membri devono essere veloci e allineati, perché contrastare contenuti illegali, hate speech e terrorismo è la priorità, soprattutto ora che al conflitto in Ucraina si è aggiunto quello in Medio Oriente. Lo ha fatto sapere la commissione Ue pubblicando una raccomandazione che esorta ad una risposta accelerata e coordinata alla diffusione di contenuti illegali, violenti e di odio, onde evitare che questi si traducano in una minaccia per la sicurezza pubblica.
Con tale raccomandazione, la Commissione invita gli Stati membri a designare già da ora un’autorità indipendente che fa parte della rete di “coordinatori dei servizi digitali” (il Board for digital services previsto dal Dsa), anticipando la scadenza del 17 febbraio 2024.
«L’attacco terroristico di Hamas ha anche portato una recrudescenza dei contenuti efferati e illegali online che promuovono l’odio e il terrore. Con il nostro Digital Services Act, l’Europa ha ora regole forti per proteggere gli utenti, compresi i gruppi di popolazione vulnerabili, dall’intimidazione e per garantire le libertà fondamentali online», ha affermato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il Digital Services Act stabilisce una serie di regole per rendere l’ambiente online europeo sicuro e affidabile, rispettoso dei diritti fondamentali, in particolare della libertà di espressione e di informazione. Da agosto 2023, il Dsa richiede che le “grandi” piattaforme online e motori di ricerca adottino misure di mitigazione per i rischi sistemici dei loro software, compresi i rischi derivanti dalla diffusione di contenuti illegali.
Bruxelles ha inviato formalmente a Meta e TikTok una richiesta di informazioni ai sensi del Dsa. Alla società di Zuckerberg si chiede di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per ottemperare agli obblighi relativi alla valutazione dei rischi in seguito agli attacchi terroristici di Hamas in Israele, in particolare per quanto riguarda la diffusione di contenuti illegali e disinformazione. A TikTok si chiede di rispettare gli obblighi sui rischi e le misure contro la diffusione di contenuti illegali, in particolare la diffusione di contenuti terroristici e violenti e l’incitamento all’odio.
Le due piattaforme devono rispondere entro il 25 ottobre 2023. Il mancato rispetto del termine potrebbe comportare l’irrogazione di una penalità di mora. Bruxelles, inoltre, ricorda che a seguito della loro designazione come piattaforme digitali “molto grandi”, Facebook, Instagram e TikTok sono tenute a rispettare l’intero insieme di disposizioni introdotte dalla normativa Ue.
F. S.