Questo primo passo è stato accolto con soddisfazione dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, che ha sottolineato come le querele intimidatorie rappresentino una minaccia per i cronisti, soprattutto quelli autonomi e freelance.
La direttiva, approvata con 15 voti a favore, 1 contrario e 1 astensione, prevede una serie di salvaguardie contro le azioni legali e la partecipazione pubblica, nota come SLAPP, mira a garantire una maggiore protezione ai giornalisti.
Tra le principali novità ci sono l’estensione della definizione di tali azioni legali vessatorie anche ai casi transfrontalieri e l’invito ai Paesi dell’Ue ad attuare le raccomandazioni già espresse dalla Commissione per i casi inerenti ad un solo Paese.
Inoltre, la direttiva prevede che coloro che sono presi di mira dalle SLAPP abbiano la possibilità di richiedere l’archiviazione anticipata del loro caso se manifestamente infondato. I ricorrenti saranno costretti a coprire tutti i costi del procedimento, mentre le vittime di cause vessatorie avranno diritto al risarcimento dei danni connessi, compreso il danno alla reputazione.
Infine, gli Stati membri sono invitati a fornire assistenza finanziaria alle vittime di SLAPP e a impegnarsi nella creazione di sportelli unici in ogni Paese che diano supporto legale alle vittime e raccolgano dati sulle decisioni dei tribunali.
Questa direttiva rappresenta un passo importante nella lotta contro le azioni giudiziarie intimidatorie e nella tutela della libertà di informazione e dell’onestà dei giornalisti. Tuttavia, come sottolineato dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, è importante che anche l’Italia adotti misure simili per riformare la diffamazione a mezzo stampa e porre un freno a questo fenomeno che rappresenta una minaccia per la libertà di stampa. La direttiva europea può essere un punto di riferimento importante per l’azione futura a livello nazionale.
(F.S)