Anche quest’anno il nostro Paese ha commemorato la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, ricordando come l’obiettivo da perseguire sia quello di costruire una società più inclusiva, garantendo pari opportunità ed eliminando ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato: “Sono milioni le persone con disabilità che ogni giorno combattono per una vita indipendente e che ci insegnano come affrontare con forza vitale e grande dignità le difficoltà: a loro dobbiamo rispetto. Alle loro straordinarie famiglie, ai volontari e alle associazioni che si battono per l’affermazione dei loro diritti va oggi l’apprezzamento della Repubblica. […] Salute, istruzione, mobilità, lavoro, sono diritti che per le persone con disabilità rappresentano il frutto di lunghe battaglie lastricate di dolore, mortificazione, senso di ingiustizia e impotenza, episodi di discriminazione. L’inclusione delle persone con disabilità è banco di prova della piena affermazione dei diritti umani. Gli importanti progressi della tecnologia sono di ausilio per superare le limitazioni che ostacolano la vita delle persone con disabilità, favorendone la piena partecipazione. Va incoraggiato ogni progresso in questa direzione per andare oltre ogni barriera”.
Ad oggi in Italia la popolazione con disabilità ammonta a poco meno di 13 milioni, un gruppo che comprende non solo individui anziani, ma anche numerosi soggetti affetti da malattie rare, con oltre tre milioni di persone che affrontano gravi disabilità. Il recente Rapporto Osservasalute del 2022 rileva che le condizioni di salute e benessere psicologico delle persone con disabilità sono spesso precarie: il 58,1% riporta cattive condizioni di salute e il 6,2% lamenta problemi di depressione. Quattro italiani su cinque hanno un’esperienza diretta o indiretta con la disabilità, e uno su cinque ha un familiare affetto. La conoscenza ravvicinata della disabilità rende due italiani su tre più sensibili a questo tema, ma sono ancora troppo numerosi i casi di espressioni d’odio online indirizzate ai soggetti fragili.
La Mappa dell’Intolleranza, un progetto concepito da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, analizza il fenomeno dell’odio online ed indica come siano sei i destinatari principali dei messaggi di odio online: donne, persone omosessuali, migranti, persone con disabilità, ebrei e musulmani. Nella sua edizione più recente, la Mappa dell’Intolleranza si è concentrata in particolare sulla distribuzione dei tweet intolleranti ed ha restituito un triste podio, che vede tra le categorie più prese di mira le donne (43,21%), le persone con disabilità (33,95%) e le persone omosessuali (8,78%).
La Rete non dovrebbe trasformarsi in un luogo in cui la dignità individuale viene calpestata, specialmente per coloro che potrebbero essere più vulnerabili. È quindi fondamentale adottare misure punitive per contrastare i comportamenti dannosi, ma soprattutto è necessario educare gli utenti all’uso responsabile degli strumenti digitali, promuovendo consapevolezza e comportamenti rispettosi, soprattutto nei confronti delle persone più fragili.
Tuttavia, la Rete puo’ anche essere uno strumento per migliorare la vita delle persone con disabilità. Grazie alle tecnologie digitali, infatti, le persone affette da disabilità possono accedere a una vasta gamma di risorse, servizi e informazioni in modo più agevole. Le piattaforme online poi sono terreno fertile per l’interazione, la comunicazione, la condivisione di esperienze e possono essere il punto di partenza per la creazione di comunità di supporto. In questo modo, la Rete si presenta come una potente alleata nel favorire l’inclusione e la partecipazione di chi affronta le sfide legate alla disabilità. E, come ha giustamente sottolineato il presidente Mattarella, “le persone con disabilità sono una risorsa per la comunità, la loro partecipazione alla vita della società è preziosa”.
M.M.
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