Da un report dell’Osservatorio permanente Censis-Ital Communications sulle Agenzie di comunicazione in Italia emerge che 14,5 milioni di italiani utilizzano Facebook per avere notizie e 4,5 milioni si informano solo attraverso i social network.
In genere i social sono utilizzati in combinazione con altre fonti informative ma coloro che si informano solo sui social network sono particolarmente esposti alle fake news, che finiscono per influenzare la loro visione del mondo e condizionarne le scelte.
Con la pandemia hanno spopolato false informazioni sulla malattia e sui vaccini, determinando comportamenti che hanno avuto un impatto decisivo sull’andamento dei contagi; inoltre si è posta l’attenzione sui rischi di una comunicazione senza filtri e disordinata, che nel web è l’epicentro della disinformazione e della circolazione di fake news.
Secondo una recente indagine di Eurobarometro, il 61% dei cittadini europei ritiene che la più attendibile fonte di informazione sui vaccini siano virologi, medici e personale sanitario, ma tra i no vax la quota scende al 32%; il 44% dei cittadini della Ue fa affidamento su quanto comunica l’autorità sanitaria nazionale, ma tra i no vax la quota è del 12%. Il 10% di chi non è vaccinato attribuisce fiducia ai siti web per l’informazione sui vaccini e l’8% ai social network.
Il 54,2% degli italiani ritiene positiva la presenza mediatica degli esperti nei vari campi della medicina. I giudizi sono invece negativi per il restante 45,8%, in quanto virologi ed epidemiologi hanno creato confusione e disorientamento o sono stati addirittura dannosi, perché hanno provocato allarme.
L’86,8% degli italiani segnala che le notizie che viaggiano sul web dovrebbero essere sottoposte a regole e controlli più stringenti, a garanzia dell’utente e della qualità dell’informazione, chiamando in causa i gestori dei social network. L’intervento più urgente per arginare il proliferare di fake news sul web è quello di prevedere pene più severe per chi diffonde deliberatamente false notizie.
Il rischio degli italiani che si informano solo sui social è quello di rifugiarsi in uno spazio chiuso in cui si trovano solamente notizie sulla base dei propri interessi e delle proprie tendenze.
È quindi necessario che le agenzie di comunicazione svolgano un ruolo di garante della qualità e dell’attendibilità delle notizie al fine di proteggere gli utenti da fake news e disinformazione.