Il 5 maggio si è celebrata la Giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica contro gli abusi sui minori. Un’attenzione particolare va posta sulla pedopornografia online, che si conferma essere un fenomeno in espansione su scala mondiale. Cresce il numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori, persone che sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità.
Il cyber pedofilo ha due tipologie di percorso: sulla rete pubblica e sulla rete sommersa, il cosiddetto Deep-web. La rete in questo caso si trasforma in un vero e proprio mercato criminale organizzato, che studia le richieste per offrire materiale sempre più corrispondente al profilo dell’utente privato. Prevalentemente sono utilizzate le chat di messagistica istantanea e i servizi di file sharing, quelli attraverso cui foto e video viaggiano velocemente, in quantità enormi. Le chat room in cui cyber-pedofili incontrano i minori annullano le distanze culturali e anagrafiche.
A favorire tutto ciò vi sono le caratteristiche offerte dalle cartelle compresse RAR che diminuiscono i tempi di trasferimento tra pc e utenti diversi. Si tratta di una compressione di migliaia di file immagini e video di minori violati nella loro intimità e violentati.
Sono circa 2600 i siti oscurati e resi irraggiungibili agli internauti italiani perché contengono immagini di violenze su bambini che favoriscono la commercializzazione del danno subito dalle piccole vittime. Nel 2022 sono 149 gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. Nei primi tre mesi del 2023, sono già 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-16 anni). Dati i numeri il Viminale, attraverso l’attività svolta dalla polizia postale e delle comunicazioni, specialità della Polizia di Stato, persegue l’obiettivo di prevenire e contrastare la criminalità informatica in tutte le sue forme. Per farlo ha pubblicato un dossier dal titolo “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”.
La rete può diventare strumento di amplificazione della minaccia all’infanzia e all’adolescenza. Molto spesso il minore, per la vergogna e il senso di colpa indotto dall’abusante, circondato dall’assenza di adulti di riferimento responsabili e affidabili, fatica a chiedere aiuto per uscirne. Garantire la sicurezza per un minore in rete è urgente quanto la sua educazione al riguardo e potrebbe essere l’inizio un “lobbing educativo” per tutti.
(C.D.G.)