Nel corso dei Mondiali in Qatar, appena conclusi, una piacevole notizia è sicuramente arrivata dal punto di vista tecnologico, con gli innovativi palloni utilizzati durante la competizione.
Chiamato Al Rihla (“il viaggio”) e realizzato da Adidas, il pallone ufficiale di Qatar 2022 è stato come per ogni edizione accompagnato da critiche e celebrazioni di ogni genere; tuttavia, è la tecnologia che lo caratterizza ad aver preso gli onori della cronaca.
Al Rihla ha una superficie esterna in poliuretano, con 20 pannelli termolegati tra loro in modo da evitare cuciture o attriti particolari. Il pezzo forte destinato a cambiare la produzione futura dei palloni è al suo interno, con la presenza di due sensori che tengono traccia in tempo reale della posizione del pallone, velocità compresa.
Questi sensori, progettati e realizzati dall’azienda tedesca KINEXON, sono alimentati da una batteria che si ricarica ad induzione e garantiscono al pallone un’autonomia di circa 6 ore, che aumenta a 18 se si attiva la modalità standby.
Per comunicare le sue posizioni il pallone manda in tempo reale appositi segnali a un LPS, ovvero un sistema di posizionamento locale, che funziona a sua volta grazie ad un sistema di antenne installate attorno al campo da calcio.
Il successo di questa implementazione, dimostrato in momenti concitati come il gol decisivo del Giappone nel corso della vittoria contro la Spagna, è stato merito anche di Adidas, che ha studiato un sistema per permettere ai sensori di restare sempre fermi al centro del pallone, fornendo di conseguenza informazioni sempre molto precise su traiettorie e movimenti.
L’introduzione di questo pallone è stata dunque un ulteriore grande passo del mondo del calcio verso la tecnologia, di vitale importanza per supportare l’essere umano nelle sue decisioni.
Un sondaggio svolto prima della partenza dei Mondiali che ha coinvolto oltre novanta direttori tecnici di tutto il mondo ha evidenziato, infatti, come l’80% di loro si sia dimostrato fermamente convinto di come future nuove strumentazioni tecnologiche siano un “fattore di costo centrale” per le squadre di calcio.