“L’informazione libera e di qualità ha un valore, anche economico. In Rete si trovano con facilità moltissime notizie, ma solo alcune sono prodotte professionalmente e arricchiscono il patrimonio di conoscenze dei cittadini-utenti. Gli altri contenuti alimentano un vorticoso e disordinato traffico online che genera disinformazione e finisce per avvelenare l’ecosistema digitale, disorientando l’opinione pubblica e allontanandola dalla comprensione della realtà.”
Dal libro “I (social) media che vorrei”, pag. 144
Ruben Razzante, curatore del libro “I (social) media che vorrei”, è Docente di Diritto dell’informazione, Diritto europeo dell’informazione e Regole della comunicazione d’impresa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove si è laureato in giurisprudenza e in scienze politiche. È Docente, inoltre, di Diritto dell’informazione al Master in giornalismo dell’Università Lumsa di Roma. Insegna ai corsi di formazione promossi dall’Ordine dei giornalisti. Nel 2020 è stato nominato esperto dell'”Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”, istituita dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria. È membro dell’Advisory Board Assolombarda per il sociale. Ha fondato il portale www.dirittodellinformazione.it, che pubblica quotidianamente contenuti relativi alle nuove tecnologie, alla qualità dell’informazione e alla tutela dei diritti in Rete. Ha pubblicato: Giornalismo e comunicazione pubblica (FrancoAngeli 2000); Informazione: istruzioni per l’uso. Notizie, Rete e tutela della persona (Cedam 2014) e Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione (Cedam 2022). Ha curato per i nostri tipi: L’informazione che vorrei. La Rete, le sfide attuali, le priorità future (2018) e La Rete che vorrei. Per un web al servizio di cittadini e imprese dopo il Covid-19 (2020).