Durante l’evento i partecipanti dovranno affrontare una serie di task riguardanti diversi temi, tra cui figurano anche sicurezza web, sicurezza mobile, crittografia, ingegneria inversa e medicina legale.
Il team italiano è composto da 10 membri senior (under 25) e 10 junior (under 20) ed è stato presentato venerdì 15 settembre, nella sede della Scuola Imt Alti Studi Lucca, che ha messo a disposizione le proprie aule affinché i ragazzi potessero allenarsi insieme ai tutor.
Diversi componenti del team hanno militato tra le fila di Mhackeroni, il supergruppo interuniversitario italiano che ha ottenuto il primo posto nella competizione mondiale Hack-A-Sat, svoltasi questa estate a Las Vegas. In questa occasione la squadra italiana è riuscita ad hackerare un satellite, messo in orbita dalla Space Force e dal Laboratorio di ricerca dell’aeronautica militare statunitense. Questo risultato ha contribuito in modo significativo a migliorare la sicurezza informatica dei satelliti del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. L’allenatore del team italiano, Mario Polino, ha infatti dichiarato che “per quanto sia un gioco, l’impatto sulla realtà di queste sfide, estremamente formative, può essere effettivamente reale. Ci sono delle nuove vulnerabilità che sono state scoperte proprio durante questo tipo di competizioni”.
Alle spalle del team c’è anche il Laboratorio nazionale di cybersecurity, il cui scopo è rafforzare la resilienza del “sistema paese” contro le minacce cibernetiche. Il Laboratorio si impegna a migliorare le misure di protezione sia per le istituzioni pubbliche, sia per le imprese.
La competizione che si terrà vicino ad Oslo si chiama “Capture the flag” e consiste in una sorta di ruba-bandiera digitale. Sono possibili due diverse modalità di gioco: jeopardy e attack-defence. Nella prima i team partecipanti hanno l’obiettivo di completare quante più sfide possibili, il valore dei punti è variabile ed i temi affrontati sono principalmente la crittografia, lo sfruttamento web e il reverse engineering. Nel secondo caso, invece, le squadre devono difendere i propri sistemi informatici mentre attaccano i sistemi dell’avversario.
Guido Scorza, componente del collegio del Garante della privacy, ha ricordato che “difendendo la cybersecurity si difende ciò che conta di più nel 2023, cioè l’identità personale nella dimensione digitale. Questi giovani ragazzi fanno qualcosa che va al di là di semplici byte, imparano a difendere le nostre informazioni personali e la nostra democrazia. Tutto quello che è digitale va utilizzato con grande, grandissima consapevolezza”.
Non dobbiamo dimenticare che l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza in Italia ha aumentato i requisiti di sicurezza richiesti da tutte le pubbliche amministrazioni, generando una crescente domanda di nuovi professionisti che però non ha trovato risposta. Secondo l’Unione Europea, infatti, nel 2022 è emersa una carenza di esperti informatici. A livello globale mancano ancora all’appello 3,4 milioni di lavoratori.
M.M.