L’Unione Europea ha affermato, all’interno della Risoluzione del 21 gennaio 2021, che il diritto alla disconnessione è fondamentale e nel 2024 Ursula von der Leyen ha iniziato una prima serie di consultazioni per trovare un orientamento comune europeo.
Molti paesi però si sono mossi in autonomia. Se è vero che in Italia una proposta di legge è stata presentata in Parlamento solo nell’ultimo periodo, altri Stati hanno già leggi in vigore sul diritto alla disconnessione.
La Francia ha emanato una legge sul diritto alla disconnessione nel 2016, la Loi du Travail, che ha valenza per le aziende con 50 o più dipendenti. Ogni anno le imprese devono trattare con i sindacati la “charte informatique d’enterprise”,che è un regolamento aziendale sulla disconnessione.
La Spagna ha promulgato la sua legge nel 2020. La legge protegge i lavoratori a distanza, affermando che devono avere gli stessi diritti dei lavoratori presenti fisicamente in azienda. All’articolo 18 della legge si parla della disconnessione, affermando che è un diritto che deve essere garantito ai lavoratori, ed è obbligo dell’azienda garantirlo, rispettando il lavoratore e la durata massima della giornata lavorativa.
Un altro paese europeo che ha una legge sulla disconnessione è il Belgio. La legge belga è entrata in vigore nel febbraio 2022, per ora però riguarda solamente la pubblica amministrazione. Garantisce ai lavoratori il diritto di disconnettersi al termine della giornata lavorativa affermando che essi devono rimanere connessi solo in casi definiti “eccezionali”. Il governo belga ora sta cercando di capire come poter estendere questa legge anche al settore privato.
In Europa sono ben 13 gli Stati membri in cui il diritto alla disconnessione è in qualche modo normato, attraverso leggi o linee guida sull’argomento.
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