La maggior parte degli utenti di Internet è stata influenzata da esperti e influencer che promuovono prodotti su tutte le piattaforme social e siti web, creando un ambiente saturo di pubblicità. Tuttavia, sta emergendo una tendenza contraria chiamata “de-influencing”, che invita gli utenti a non acquistare determinati prodotti e a scegliere alternative più valide e convenienti.
Questa tendenza è in crescita soprattutto dopo il lancio di TikTok Shop negli Stati Uniti nel novembre 2022, che ha permesso agli utenti di acquistare direttamente dalla piattaforma. Questo ha incentivato gli influencer a promuovere ancora di più prodotti sul social per guadagnare commissioni, ma ha anche alimentato la reazione dei de-influencer.
Secondo gli esperti, la tendenza del de-influencing è motivata dalla diminuzione della credibilità degli influencer e dalla stanchezza degli utenti di sentirsi costantemente spinti ad acquistare qualcosa visto anche l’aumento del costo della vita. I de-influencer offrono una guida per orientarsi tra i messaggi promozionali, distinguere i prodotti validi da quelli scadenti e contrastare le voci degli influencer che consigliano di comprare tutto a qualsiasi prezzo solamente per interessi e guadagni personali.
Il de-influencer suggerisce di evitare alcuni prodotti e di optare per soluzioni più economiche, funzionali ed efficaci sulla base delle proprie esperienze. Tuttavia, questo può essere considerato un paradosso, poiché le figure del de-influencing promuovono un consumo responsabile, ma allo stesso tempo incoraggiano l’acquisto di altri prodotti.
Le aziende possono sfruttare questa tendenza a proprio vantaggio per capire le esigenze e il livello di soddisfazione dei consumatori, migliorando i prodotti e i servizi esistenti e lanciandone di nuovi in base ai feedback ricevuti indirettamente.
(S.F.)
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