Cerebro, nato sotto il coordinamento del Ministero dell’Interno, ha come obbiettivo quello di combattere la criminalità organizzata attraverso l’individuazione, il monitoraggio e l’aggressione dei patrimoni illeciti.
Il suo utilizzo è stato autorizzata dal Garante per la protezione dei dati personali, che ha approvato la valutazione d’impatto (DPIA) presentata dal Ministero, subordinando l’uso della piattaforma a rigorose garanzie per la tutela dei diritti fondamentali.
Il sistema di Cerebro si basa sull’individuazione di sproporzioni tra il patrimonio detenuto da un soggetto e i suoi redditi leciti. Seppur simile a quello di strumenti fiscali come il Redditometro, il sistema di Cerebro si inserisce in un contesto completamente diverso: quello delle misure di prevenzione patrimoniale disciplinate dal Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011).
Dal punto di vista tecnico, Cerebro non crea una banca dati autonoma, ma interroga e aggrega informazioni provenienti da registri pubblici e banche dati istituzionali (come Catasto, Anagrafe Tributaria e banche dati fiscali e bancarie), costruendo una visione complessiva del profilo economico del soggetto investigato.
La raccolta delle informazioni avviene secondo tre modalità: cooperazione applicativa, web scraping mirato da portali istituzionali e inserimento manuale da parte di operatori autorizzati.
L’accesso a Cerebro è riservato esclusivamente al personale della Polizia di Stato autorizzato che può avere accesso ai dati solo nel caso di fascicoli d’indagine formali, e ogni operazione è tracciata tramite log inalterabili. La conservazione delle informazioni è limitata nel tempo, e l’eventuale uso improprio viene contrastato attraverso un sistema rigoroso di audit e responsabilità.
Dal confronto con gli altri strumenti fiscali, come il Redditometro e le indagini bancarie dell’Agenzia delle Entrate, emerge chiaramente la differenza tra i due ambiti che, solo in apparenza, sembrano simili. Mentre gli strumenti dell’amministrazione finanziaria sono infatti destinati all’accertamento e alla riscossione di tributi evasi e producono atti amministrativi contestabili in sede tributaria, Cerebro agisce in ambito giudiziario-preventivo, mirando a colpire i patrimoni frutto di attività illecite, anche in assenza di condanne penali, sulla base di una valutazione del rischio sociale.
S.B.
















