Strumenti come ChatGPT, però, oltre ad avere ancora delle sviste, generano preoccupazioni in materia di privacy. Infatti, alcuni dati sensibili precedentemente immagazzinati possono continuare a circolare nelle aule, rivangando anche inutilmente il passato delle persone. Ecco perché alcuni Paesi, come Colombia e USA, sono contrari all’uso dell’IA in questo settore. Per limitare i rischi, l’Ufficio del Procuratore sta sviluppando tecniche per rendere anonimi i dati sensibili e mantenere PROMETEA, un precedente sistema basato sull’IA, per casi più delicati come quelli sulla violenza di genere. Quindi, l’IA fornirebbe uno scheletro dei casi agli avvocati su cui poi elaborare le proprie tesi; questo consentirebbe agli avvocati di gestire meglio il carico di lavoro.
Oggi l’IA rappresenta una grossa opportunità da cogliere e, in quanto tale, si perfezionerà con il passare del tempo in modo da risultare efficace anche nelle sedi giudiziarie, senza però scartare la componente umana.
M.P.
Diritto dell’Informazione
“Diritto dell’Informazione: la bussola per orientarsi tra notizie e giurisprudenza”
Continua a seguirci!
▶️ https://dirittodellinformazione.it/chi-siamo/