L’Unione Europea considera di iniziare ad adottare un sistema di Intelligenza Artificiale (AI) che presagisce i flussi migratori verso il continente. Questo potrebbe aiutare ad accelerare la risposta di ONG, Comuni e tutte le reti di accoglienza. Il software in questione è Itflows, che è finanziato dall’UE proprio con lo scopo di ottimizzare la gestione dell’emergenza degli arrivi di migranti.
Il progetto è coperto da un investimento pari a 5 milioni di euro da Horizon 2020 (il programma europeo per la Ricerca) ed è stato sviluppato da una cooperativa di 14 membri tra università (fra cui l’Universidad autónoma de Barcelona), istituti di ricerca e Terracom (azienda privata). Ne fanno parte gli istituti italiani della Croce Rossa, Oxfam Italia e Affari internazionali.
Attorno a questo software però ci sono dure critiche da parte di associazioni e ONG in quanto è ancora in fase di sviluppo. Si sa ancora poco su come Itflows funzionerà, ma sul sito ufficiale c’è una sezione in cui si spiega lo strumento EuMigraTool (EMT) in grado di analizzare contenuti sia testuali che video da notiziari tv, web news e social media, utilizzando il deep learning, con il fine di “rilevare i bisogni individuali tra i migranti prima che arrivino in Europa”. In questo modo sarà anche più facile e rapido individuare quali sono le diverse situazioni dei migranti e distinguere chi è bisognoso di protezione internazionale (idonee allo status di asilo), quante persone si sono imbarcate per un determinato tragitto e arriveranno in una certa area. Le reti di accoglienza avranno più tempo per organizzarsi e offrire le risorse necessarie. Dietro EMT ci sono due approcci complementari: la simulazione “basata su modellazione ad agenti” e il forecasting “si basa su architetture di deep learning basate su bibliografia recente che consentono l’estrazione di informazioni semantiche per diverse fonti di informazione”.
Molti dubbi ci sono poi su quanto sia eticamente corretto affidarsi all’AI nel trattare dati sensibili che riguardano religione, etnia e orientamento sessuale. Itflows ha un database pubblico e si rischia di usare i dati per altri scopi (già in passato Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, è stata accusata di violazioni dei diritti umani).
Anche l’associazione Access Now, che ha a cuore la sicurezza digitale, ha deciso di attivarsi insieme ad altri 18 firmatari. Ha presentato una lettera al consorzio di Itflows con la richiesta di mettere fine al progetto perchè non vengono adottate protezioni sufficienti sui dati raccolti.