Negli ultimi vent’anni anni si è assistito a una graduale evoluzione della minaccia di attacchi cyber contro sistemi spaziali che ormai sono alla portata anche di organizzazioni criminali e terroristiche, hacker, attivisti. Il segmento spaziale, composto da prodotti e software progettati appositamente, comprende i sistemi in orbita e attiene al controllo stesso del satellite. Data la natura critica dell’infrastruttura spaziale, essa rischia di essere obiettivo di una vasta gamma di attacchi, inclusi quelli di natura cyber.
A differenza della minaccia cinetica, manifestabile attraverso attacchi fisici all’infrastruttura di terra, diretti alla distruzione di un satellite colpito da armi terrestri, la minaccia cyber è virtuale. Questo porta in primis una convenienza perché tali attacchi sono attribuibili con maggiore difficoltà. Inoltre, un singolo attacco può andare a colpire non solo uno strumento ma un intero network aperto. Anche il settore militare è fortemente connesso e dipendente dagli assetti spaziali, sia nel caso di servizi di posizionamento che navigazione e sincronizzazione.
Questa situazione mina la safety e la security. È, infatti, importante distinguere tra space safety, che riguarda i rischi che possono derivare da circostanze ed eventi accidentali come detriti spaziali, tempeste solari e meteoriti, e space security, che concerne minacce intenzionali condotte da attori con fini malevoli. I due elementi sono comunque collegati perché se i sistemi spaziali non sono safe, essi saranno più̀ meno secure.
Un sistema spaziale può̀ essere attaccato su tre fronti: la catena di approvvigionamento (supply chain), l’infrastruttura di terra a supporto dei dispositivi in orbita (segmento di terra), e i satelliti stessi (segmento spaziale). In particolare, i terminali che si trovano in alcune infrastrutture di terra a supporto di sistemi spaziali sono i più̀ vulnerabile ad attacchi cyber perché è possibile interrompere e manomettere la connessione spazio-terra fino alla possibilità di modificare dell’orbita satellitare e l’interruzione del satellite.
Marco Florissi, Office of the Executive Director, EU Agency for the Space Programme (Euspa) ha dichiarato che “entro la fine del 2023 la commissione con il sostegno di Euspa (EU Agency for the Space Programme) costituirà un Isac, ovvero centro per l’analisi e la condivisione delle informazioni, primo caso del genere a livello europeo, per rafforzare la resilienza del comparto spaziale europeo e nazionale”.
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha dichiarato: “Da un lato il settore dello spazio è oggetto di specifiche normative finalizzate alla protezione degli assetti critici delle reti satellitari, dall’altro, come ho già annunciato, confermo che la nostra intenzione è di realizzare una legge nazionale sullo spazio tanto più importante oggi non soltanto per le giuste ambizioni che ha il nostro Paese, ma anche per il fatto che bisogna regolamentare sempre più la presenza dei privati nello spazio, un fenomeno del tutto recente ma sempre più significativo”.
Nel settore dello spazio, l’Italia può contare su una catena del valore completa come poche altre nazioni al mondo; una catena di valore in grado di garantire la produzione di tutte le componenti del comparto e che, quindi, deve essere protetta da minacce di ogni tipo, inclusa quella, sempre più attuale, vale a dire la minaccia cyber”, ha concluso Urso.
(C.D.G.)