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“L’AI È UNO STRUMENTO UTILE PER LO SVOLGIMENTO DELLA PROFESSIONE FORENSE”

Lo ha dichiarato Luigi Cocchi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova, da noi intervistato sui temi dell'applicazione dell'Intelligenza Artificiale al lavoro degli avvocati

by Redazione
24 Aprile 2024
in Ordini professionali
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“L’AI È  UNO STRUMENTO UTILE PER LO SVOLGIMENTO DELLA PROFESSIONE FORENSE”
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Da mesi stiamo dedicando ampio spazio all’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale e dunque abbiamo deciso di promuovere un confronto tra i Presidenti degli Ordini degli Avvocati dei capoluoghi di Regione attraverso interviste sull’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) nella professione legale.

Oggi pubblichiamo l’intervista di Luigi Cocchi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova.

  • L’Ordine conosce le principali funzionalità dell’Intelligenza Artificiale generativa nel settore legale (redazione di documenti, supporto nella ricerca di leggi e provvedimenti nel database, automatizzazione dell’amministrazione degli studi legali, semplificazione del lavoro di archiviazione)? Quali ritiene possano essere le più utili?

L’Ordine di Genova ha da tempo approfondito le tematiche relative all’applicazione dell’AI nell’esercizio delle professioni ed in particolare di quella legale. Infatti, dal 2018 il COA di Genova organizza un convegno annuale (sospeso soltanto nel periodo Covid) sotto l’acronimo di DET che sta per Diritto, Etica, Economia, orientato specificamente sugli approfondimenti sull’uso della Intelligenza Artificiale nel settore della giustizia e della professione legale. Detti approfondimenti appaiono particolarmente importanti, alla luce dell’approvazione del nuovo regolamento Ue sulla Intelligenza Artificiale. Infatti, il tema della discussione in oggi attuale non appare più focalizzato sulla utilità dell’AI quale strumento conoscitivo, ma sulla regolazione di detto utilizzo sul piano giuridico, con riguardo, altresì, ai dati valoriali sul piano etico che devono informarne e/o limitarne detto utilizzo. Quanto sopra per il rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo come declinati e regolati nei singoli ordinamenti. Fermi detti limiti, certamente l’AI può essere utilizzata per la semplificazione del lavoro di archiviazione, per l’amministrazione degli studi legali e per supporto nelle ricerche di leggi e provvedimenti. Più delicata è l’utilizzazione per la redazione di documenti, che costituisce attività connotata da un’amplissima sfera di fattispecie e sulle quali occorre, a mio avviso, introdurre distinzioni e declinazioni diverse a seconda della natura, dei contenuti, delle finalità e degli esiti attesi del documento.

  • In qualità di Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova lei è favorevole all’introduzione dell’uso dell’AI nel lavoro degli avvocati?

Personalmente ritengo l’AI uno strumento utile per lo svolgimento della professione forense, se utilizzato nel quadro delle regole giuridiche, tecniche ed etiche che devono essere a priori fissate per l’utilizzo medesimo. Con la previsione che l’utilizzo dell’AI nella professione legale richiede a monte una specifica formazione degli utenti sul piano tecnologico ed una puntuale conoscenza dei limiti giuridici ed etici nell’utilizzo della stessa.

L’Avvocatura in generale deve, a mio avviso, avere un atteggiamento di non chiusura verso questo strumento che può portare rilevanti benefici, ma altrettanto deve essere rigorosa nell’osservanza dei limiti regolatori ed etici.

  • Considerando la spinta verso l’automazione, quali sfide prevede per il contesto lavorativo attuale?

La sfida vera per gli avvocati mi pare in oggi quella di un’adeguata formazione per utilizzare l’AI, per quanto effettivamente utile nell’esercizio della professione e nella sostanzialità positiva quale supporto strumentale di facilitazione. Un’approfondita formazione appare indispensabile sia per l’utilizzazione di tutte le potenzialità che l’AI può fornire, ma anche l’approfondimento delle regole e dei limiti di utilizzo e per un suo uso in coerenza con i principi etici e nel rispetto dei diritti fondamentali dei soggetti di un ordinamento. Solo un’adeguata formazione può assicurare il controllo dell’utilizzo di detto strumento. E’ compito degli organismi istituzionali dell’Avvocatura, che hanno competenza sulla formazione, di predisporre adeguati strumenti formativi a tali fini per favorire l’attività degli iscritti e l’uso dell’AI.

  • In qualità di Presidente dell’Ordine, lei utilizzerebbe l’AI come mediatore tra lei e il cliente nella fase preliminare di orientamento del cliente e di risposta ai dubbi più comuni?

In qualità di Avvocato (e non nella veste istituzionale di Presidente dell’Ordine) ritengo che l’utilizzo dell’AI possa costituire un importante e valido strumento conoscitivo per la possibilità di rappresentare al cliente tutte le informazioni necessarie ad orientare il rapporto tra Avvocato e cliente e consentire al cliente medesimo di compiere scelte con adeguata informazione. Quanto sopra nella logica di un corretto rapporto tra Avvocato e cliente nel quale l’Avvocato è tenuto, assumendosene la responsabilità, a dare adeguata informazione al cliente sul piano tecnico delle ragioni e delle prospettive dell’esito del suo contributo professionale.

Tags: genovaIntelligenza artificialeIntervistaLuigi CocchiOrdine avvocatisettore legale
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