Il professor Ruben Razzante, studioso e docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha appena pubblicato un nuovo volume, da lui curato, dal titolo “L’ALGORITMO DELL’UGUAGLIANZA. Intelligenza Artificiale, diritti della persona, crescita delle imprese”.
Si tratta di una raccolta di saggi che vuole essere un utile contributo alla questione quanto mai urgente del progresso dell’Intelligenza Artificiale come strumento di contrasto alle discriminazioni e volàno di una nuova coesione sociale globale. A ciascuno dei coautori è stato chiesto di svolgere riflessioni attinenti al proprio ambito di impegno professionale, aziendale e istituzionale, seguendo un approccio costruttivo e responsabile all’uso dell’AI, al fine di mostrare come gli algoritmi possano armonizzarsi con i valori e i diritti fondamentali dell’uomo.
L’AI sta producendo una sorta di jet lag, di disallineamento tra i tempi dell’innovazione tecnologica e quelli delle azioni umane. Per evitare di perdersi dietro alle lusinghe di cosmi artefatti, rischiando di cadere nella trappola dell’anestesia della ragione, diventa indispensabile aprire lo scrigno virtuale dell’algoritmo e scrutare con cura gli elementi che ne ispirano il funzionamento.
Il filo sottile che lega le pagine di questa pubblicazione è proprio la loro riconducibilità ai valori dell’uguaglianza, dell’inclusività, dell’accessibilità, della sostenibilità nel dispiegarsi dell’Intelligenza Artificiale. Una sorta di “operazione verità” sull’AI, per rinvigorire la democrazia della Rete, allontanando lo spettro del totalitarismo digitale.
La prefazione del nuovo volume è stata redatta dalla senatrice a vita Liliana Segre, la quale ha evidenziato l’importanza di un miglior utilizzo dell’AI per contrastare la diffusione dei discorsi d’odio in Rete e, in generale, di ogni forma di discriminazione. L’obiettivo da lei indicato è “[…]di costruire un futuro digitale e sociale più inclusivo, civile e democratico e così trasformare il web in uno spazio sicuro, di interazione formativa e informativa”.
La montante polarizzazione del dibattito sull’Intelligenza Artificiale (AI) tra apocalittici e integrati rischia di far perdere di vista l’essenza di una trasformazione digitale che sta cambiando le vite delle persone, delle imprese e delle istituzioni. Occorre indirizzare lo sviluppo dell’AI verso la cura della persona, preservandone l’irriducibile unicità, e porre al centro dell’addestramento degli algoritmi il valore dell’uguaglianza in tutte le sue declinazioni. L’AI come strumento di contrasto alle discriminazioni, alle povertà e alle emarginazioni e volàno di una nuova coesione sociale globale attraverso leggi eque e illuminate, politiche neutrali e solidali, scelte imprenditoriali nobili e lungimiranti: questo il traguardo cui tendere, alimentando un confronto pluralista e inclusivo sulle nuove traiettorie della democrazia digitale.
Oltre al saggio del prof. Ruben Razzante, il libro ospita i saggi di: A. Albanese (Professore ordinario di Diritto Civile all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), V. Di Mattei (Professore all’Università Vita-Salute San Raffaele, Responsabile del Servizio di Psicologia Clinica della Salute dell’IRCCS Ospedale San Raffaele), S. Lucchini (Chief Institutional Affairs and External Communication Officer del Gruppo Intesa Sanpaolo), G. Manghi (Amministratore delegato di Cisco Italia), S. Nuti (Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese), A. Patuelli (Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana), L. Pavone (Coordinatrice Board Innovazione tecnologica e trasformazione digitale del Comune di Milano), P. Pietrafesa (Amministratore Delegato Allianz Bank Financial Advisors S.p.A.), W. Riviera (Direttore Tecnico AI in Europa, Medio Oriente e Africa di Intel), A. Tripi (Vicepresidente Confindustria).