Secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio di SumUp, dal 2019 ad oggi il metodo di pagamento contactless è cresciuto esponenzialmente, anche per l’esigenza di mantenere il distanziamento ed evitare contatti a causa della pandemia.
Se nel gennaio 2019 meno della metà delle transazioni via Pos veniva effettuata utilizzando la tecnologia contactless Nfc (46%), nell’autunno 2021 la percentuale di italiani che preferisce evitare di digitare pin sulla tastiera o maneggiare Pos ha raggiunto il 74%. Da una media del 53% nel 2019, si è passati a quella del 66% nel 2020 e raggiunto il 71% nel 2021, mostrando una crescita del 34,1% rispetto al 2019 e del 7,8% sul 2020.
Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp, ha spiegato: “Sicuramente il 2020 è stato l’anno della svolta, ma è bene notare come nel 2021 la tendenza sia stata mantenuta e la crescita continui, seppure in modo più lento. Bisogna, infatti, considerare da una parte la sempre maggiore predisposizione dei commercianti ad accettare pagamenti tramite carta, supportati anche dal credito d’imposta del Governo; dall’altra, l’aumento della soglia per i pagamenti contactless senza pin a 50 euro, affiancata dalla diffusione di device come smartphone e smartwatch, che consentono di pagare in modalità contactless e velocizzare così le operazioni in cassa. Pagare con smartphone è infatti quanto mai veloce, oltre che comodo, essendo uno strumento che si ha sempre a portata di mano e che difficilmente, al contrario del portafoglio, si dimentica a casa. Inoltre, una transazione di pagamento contactless con carta o con telefono, richiede in media la metà del tempo impiegato per un pagamento in contanti”.
I commercianti confermano la tendenza degli utenti a pagare senza contanti: nel 53% dei casi, secondo un sondaggio condotto da SumUp nell’ottobre 2021, affermano di aver notato da parte dei clienti maggiore propensione a pagare cashless.
L’80% dei frequentatori di bar e club preferisce pagare con contactless. Seguono i clienti di Food&Grocery (77,7%) e quelli delle edicole (77,3%). Significativa la crescita tra il 2020 e il 2021 del 16% registrata dai merchant del settore musica, concerti e cinema, che scala la classifica e passa dal 14° al 4° posto.
La crescita si manifesta in tutta Italia a livello regionale, anche se in misura minore rispetto a quella osservata nel 2020. Sono soprattutto le regioni del Sud Italia a spiccare nell’utilizzo della tecnologia “senza contatto” nel campo dei pagamenti con carta: la Campania è al primo posto, con una quota di pagamenti contactless che si attesta al 74,8% nel 2021. Al secondo e terzo posto compaiono anche Calabria (74,4%), e Molise (72,7%), mentre fuori dal podio si situano Sicilia (72,5%), Puglia (72,3%) e Basilicata (71,8%). In Top 10 anche Umbria (71,5%), Abruzzo (71,2%), Lombardia (70,3%) e Lazio (70%).
Zola ha concluso: “Gli italiani stanno cogliendo tutte le possibilità offerte dai pagamenti digitali, apprezzando sempre di più i pagamenti contactless che rappresentano un modo sicuramente smart, sicuro e veloce per effettuare le transazioni in cassa. Le percentuali di utilizzo sono in aumento in tutte le regioni e in tutti i settori: la rivoluzione cashless è in atto e sarà difficile tornare al contante, ora che commercianti e consumatori se ne stanno allontanando sempre più. Inoltre, e a partire dal 2022, passerà da 2.000 a 1.000 euro la soglia a partire dalla quale sarà vietato fare transazioni con banconote”.