TikTok viene messo al bando sui telefonini dei dipendenti della Commissione europea e del Consiglio, ma anche l’Europarlamento sta valutando una mossa analoga.
La richiesta di disinstallare TikTok dai cellulari è legata alla necessità di proteggere i dati della Commissione e aumentare la sua sicurezza informatica.
“La Commissione europea è un’istituzione e ha fin dall’inizio del mandato un’attenzione molto forte alla cybersicurezza per proteggere i nostri colleghi e, naturalmente, tutti coloro che lavorano qui nella Commissione, ed è a questo proposito che a volte prendiamo alcune decisioni. E questa decisione è stata presa per assicurarsi che nel contesto che abbiamo oggi dove vediamo molta attività nella cybersicurezza. Siamo estremamente attenti a proteggere i nostri dati”- ha dichiarato Thierry Breton, il commissario Ue al Mercato interno.
Il social ha replicato che è una decisione “sbagliata” e “basata su pregiudizi”. “Il Governo cinese non ci ha mai chiesto accesso ai dati e se lo facesse non glielo accorderemmo” – ha detto anche il responsabile relazioni istituzionali Sud Europa di TikTok Giacomo Lev Mannheimer.
In ogni caso l’app dovrà essere disinstallata entro il 15 marzo dai telefonini aziendali del personale della Commissione e da quelli privati con accesso al servizio di telefonia mobile.
L’esecutivo non ha fatto sapere se sia stato vittima di incidenti informatici specifici legati a TikTok, ma ha precisato di aver condiviso con le altre istituzioni le proprie valutazioni. Ha poi escluso simili iniziative su altre piattaforme, che pure sono costantemente tenute sotto controllo dai servizi informatici. La sospensione di TikTok è temporanea e sarà oggetto di rivalutazione.
Ma non è la prima volta che TikTok finisce nel mirino delle istituzioni. Infatti, lo scorso 29 dicembre il presidente americano Joe Biden ne aveva bandito l’uso da tutti i cellulari in uso ai dipendenti federali.
Anche in Italia, nel luglio 2022 il Garante della Privacy aveva adottato un provvedimento d’urgenza nei confronti della ByteDance con cui aveva avvertito la piattaforma che è illecito utilizzare dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare ad essi pubblicità personalizzata senza un loro esplicito consenso.