La promessa è ambiziosa: portare la giustizia più vicino ai cittadini, rendendo digitali e più veloci alcuni procedimenti di volontaria giurisdizione. È l’obiettivo del tribunale online, il progetto del ministero della Giustizia nato durante l’emergenza Covid e finanziato con fondi europei. Dal 1° marzo 2024 è possibile depositare online istanze come la nomina di un amministratore di sostegno o la gestione di un’eredità giacente; dal 1° luglio, invece, si sono aggiunti nuovi procedimenti, tra cui l’autorizzazione alla vendita di beni ereditari e le autorizzazioni del giudice tutelare per atti di straordinaria amministrazione. Oggi sono coinvolti otto tribunali pilota, compreso quello di Roma.
Il portale, accessibile tramite Spid, Cie o Cns e firma digitale, funziona e guida l’utente passo per passo: la procedura per la nomina di un amministratore di sostegno risulta chiara e quasi impossibile da sbagliare. Ma emergono criticità: il sito mantiene traccia di ogni tentativo, anche non completato, registrando nome e cognome delle persone coinvolte, senza possibilità di eliminare i dati. Inoltre, per quanto l’interfaccia sia tecnicamente semplice, il linguaggio è giuridico e dà per scontato che l’utente sappia già cosa chiedere e perché.
La comunicazione è il vero punto debole. In homepage manca una spiegazione chiara dei servizi disponibili, i percorsi sono confusi e non c’è un canale di assistenza dedicato: né chatbot, né numero di supporto. Persino i link ai social rimandano solo agli account istituzionali del ministero, più orientati alla comunicazione politica che all’informazione di servizio.
Il tribunale online è un passo importante per alleggerire gli uffici giudiziari e accorciare i tempi, ma rischia di rimanere un servizio “per addetti ai lavori”. La giustizia digitale deve parlare la lingua di chi la richiede. Un tribunale che non sa spiegarsi rischia di restare, anche online, un luogo inaccessibile.
A.C.
Diritto dell’informazione
“Diritto dell’informazione: la bussola per orientarsi tra notizie e giurisprudenza.”
Continua a seguirci!