Il mondo virtuale, già pienamente operativo, consente agli utenti registrati di effettuare un tour nel quartier generale di Lione, interagire con gli avatar degli agenti e partecipare ai corsi di formazione da ogni parte del mondo.
L’Interpol ha sottolineato che uno dei fattori chiave che l’hanno spinta a entrare nel metaverso è il fatto che i malintenzionati stanno già sfruttando la tecnologia per commettere crimini e inoltre è probabile che il tasso di adozione da parte del pubblico aumenti in modo significativo nei prossimi anni.
Alcune persone sono già finite dietro le sbarre per le loro azioni nel metaverso. Il mese scorso, un uomo sudcoreano è stato condannato a quattro anni di carcere per aver molestato sessualmente dei bambini nel metaverso e averli adescati per inviare foto e video osceni.
All’evento di Delhi, l’Interpol ha anche rivelato l’intenzione di sviluppare una divisione dedicata alla repressione della criptocriminalità.
Madan Oberoi, Executive Director della divisione Technology and Innovation, ha dichiarato: “Il metaverso ha il potenziale per trasformare ogni aspetto della nostra vita quotidiana con enormi implicazioni per le forze dell’ordine. Ma affinché, la polizia possa capire il metaverso, dobbiamo sperimentarlo. Identificando i rischi fin dall’inizio, possiamo lavorare con le parti interessate per modellare i necessari framework di governance e isolare i futuri mercati criminali prima che siano completamente formati”.
L’Interpol ha sottolineato che il metaverso fornirà, si però un mondo più snello ed efficiente per comunicare e lavorare tra le varie sedi sparse per il mondo. Inoltre è stata sottolineata l’importanza dell’istruzione e della formazione per gli studenti e le nuove reclute.