L’Intelligenza Artificiale sta trasformando rapidamente la vita quotidiana in tutti i suoi ambiti, dall’ambiente lavorativo al tempo libero. A Milano, sembra che l’approccio prevalente sia quello di abbracciare questo cambiamento anziché cercare di fermarlo. Una ricerca ha rivelato che il 26% dei milanesi ha una conoscenza approfondita dell’AI, superando la media nazionale del 19%. Più della metà dei partecipanti (55%) è a conoscenza di questa tecnologia e il 19% la utilizza attivamente, rispetto al 12% della media nazionale. Solo il 3% dichiara di non averne mai sentito parlare. Tuttavia, il 67% è preoccupato per la possibile crescita della disinformazione a causa di un uso improprio dell’AI.
L’impiego più comune di questa tecnologia è la creazione di contenuti testuali. Per quanto riguarda i milanesi, l’utilizzo si concentra nel contesto lavorativo, ma un’ampia maggioranza la utilizzerebbe anche per tradurre testi in lingua straniera, organizzare viaggi o vacanze, avere consulenze finanziarie per investimenti e ottenere diagnosi mediche.
L’83% degli intervistati riconosce i potenziali vantaggi dell’AI, soprattutto nell’ambito della digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle esperienze d’acquisto (entrambi al 60%), dell’arricchimento delle esperienze culturali (58%) e del miglioramento della mobilità (54%). I milanesi sono particolarmente ottimisti riguardo alle opportunità lavorative per i giovani, con il 56% convinto che l’introduzione dell’AI nei prossimi 5 anni possa creare nuove opportunità nel mondo del lavoro. Tuttavia, solo il 19% vede la creazione di nuovi posti di lavoro come un vantaggio significativo.
Le preoccupazioni riguardo all’AI si concentrano sulla disinformazione, con il 67% dei milanesi che teme la diffusione di fake news. Le preoccupazioni maggiori riguardano il lavoro, con l’84% che prevede almeno uno svantaggio, come la riduzione dell’occupazione (33%) e il rischio di lavoratori sempre più isolati e alienati (32%). Inoltre, il 28% esprime timori per la chiusura delle imprese artigianali e per la minaccia alla creatività, oltre a minori opportunità lavorative per coloro con bassa alfabetizzazione digitale.
Per gestire gli impatti dell’Intelligenza Artificiale sulla disinformazione, molti suggeriscono l’implementazione di regolamenti più severi riguardo al suo utilizzo (46%), l’educazione dei cittadini (34%) e la responsabilizzazione delle piattaforme media nel monitorare e rimuovere le fake news (31%). Nonostante le preoccupazioni, la maggior parte dei milanesi si dice fiduciosa nella propria capacità di distinguere le informazioni reali da quelle generate dall’AI, con il 41% che ritiene di poterlo fare “sempre o la maggior parte delle volte”. Solo l’8% ritiene che tale distinzione non sia possibile.
A.L.R
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