Il phubbing è l’abitudine di ignorare le persone che ci circondano per concentrarsi sul cellulare, una pratica molto diffusa e spiacevole. Questo comportamento paradossalmente si manifesta attraverso uno strumento che dovrebbe servire a connetterci con le persone distanti, come lo smartphone, ma che spesso diventa una forma di evasione dalle relazioni più strette e vicine.
Secondo uno studio condotto da un gruppo della Aarhus University (Danimarca), questa abitudine è socialmente accettata benché si riconosca come molto spiacevole e irrispettosa. Gli autori della ricerca parlano di acrasia digitale, dove acrasia indica l’incapacità di agire secondo principi ragionevoli. Questo fenomeno sembra essere dovuto, specialmente nei più giovani, ad un disturbo dell’autocontrollo, una sorta di tendenza compulsiva a guardare il cellulare.
Il phubbing può avere effetti deleteri sulle relazioni romantiche o sui bisogni disattesi dei bambini, perché i genitori stanno troppo spesso al cellulare. Alcune ricerche hanno associato il phubbing alla presenza di ansia sociale o depressione, mentre altre lo collegano a certi tratti di personalità.
Per evitare il phubbing è importante cercare di essere consapevoli del proprio comportamento e del modo in cui ci si relaziona con gli altri, facendo uno sforzo per concentrarsi sull’interlocutore e non sul cellulare. Inoltre, può essere utile stabilire dei momenti di “disconnessione” dallo smartphone, per dedicarsi completamente alle relazioni e alle attività del momento presente.
In conclusione, il phubbing è un fenomeno diffuso che può avere effetti negativi sulle relazioni e sulla salute mentale delle persone. Per evitare di cadere in questa abitudine è importante sviluppare l’intelligenza sociale, cercare di essere consapevoli del proprio comportamento e dedicarsi completamente alle relazioni e alle attività del momento presente.
(S.F.)
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