La Commissione Europea dà il via libera alla prima rata di finanziamenti per l’Italia; la rata consiste in 21 miliardi di euro, di cui 10 miliardi sono sovvenzioni e i restanti corrispondono a prestiti che fanno parte del Recovery and Resilience Facility (previsto dal programma NextGenerationEu per la ripartenza post-pandemia).
Il primo parere positivo di Bruxelles si basa sulla roadmap che l’Italia aveva presentato il 3 dicembre 2021; la Commissione ha certificato il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti dal Pnrr per il 2021, riguardanti vari settori come pubblica amministrazione, istruzione terziaria, politiche attive del mercato del lavoro, e anche digitalizzazione.
La Commissione ha inviato la sua valutazione preliminare positiva al Comitato economico e finanziario (Cef) chiedendo il suo parere; una volta ottenuto l’ok del Comitato, l’erogazione dei fondi potrebbe avvenire nella prima metà di aprile 2022.
“Annunciamo oggi un importante passo avanti nell’attuazione del Recovery Plan italiano. Riteniamo che l’Italia abbia fatto buoni progressi per ricevere il suo primo pagamento nell’ambito del NextGenerationEU. Non appena ci sarà l’approvazione anche degli Stati membri, l’Italia riceverà 21 miliardi di euro”, afferma la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, evidenziando che “il Paese ha intr apreso importanti riforme nella p.a, negli appalti pubblici, nella giustizia civile e penale e nella digitalizzazione delle imprese”. E aggiunge: “Continueremo a sostenere l’Italia nel suo ambizioso percorso di ripresa”.
“La nostra valutazione preliminare positiva mostra che l’attuazione del piano italiano di ripresa e resilienza è sulla buona strada”, dichiara il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni. “Una volta finalizzate le procedure potremo procedere con il pagamento di 21 miliardi di euro, contribuendo a sostenere la forte ripresa economica dell’Italia in questi tempi incerti”, sottolinea, aggiungendo che “sarà essenziale continuare l’efficace attuazione del Pnrr: 100 traguardi e obiettivi dovrebbero essere raggiunti nel 2022, legati a pagamenti per 40 miliardi”.