L’Italia è stata spesso rimproverata dalle istituzioni europee per la “scarsa efficienza” del sistema giudiziario, oltre che per l’eccessiva durata dei processi. Si è deciso dunque di approvare una riforma per il processo civile e un disegno di legge di riforma del processo penale. La riforma dovrebbe rendere più efficiente il processo penale per quanto riguarda la rapidità, la semplificazione, le risorse umane e la digitalizzazione. Il Pnrr intende ridurre in cinque anni del 25% i tempi della giustizia penale e del 40% i tempi della giustizia civile.
La Riforma Cartabia prevede, oltre alla riduzione dei tempi del processo, la possibilità di esercitare il diritto all’oblio, così come specificato nell’art.1, comma 25. In particolare potranno richiedere la deindicizzazione delle notizie relative a procedimenti penali gli indagati o imputati implicati in vicende definite con l’archiviazione, la sentenza di non luogo a procedere o l’assoluzione.
Questo non significa che verrà cancellata la pagina contenente la notizia ed il nome dell’indagato in questione: la deindicizzazione prevede di impedire che quella notizia venga rintracciata da chi compie una ricerca online digitando il nome e il cognome di un soggetto.
La Riforma prevede che dopo la sentenza di assoluzione o proscioglimento, il soggetto interessato possa ottenere dai prestatori di servizi dell’informazione che gestiscono i motori di ricerca l’immediata deindicizzazione dei dati personali o relativi al procedimento penale. Nel caso in cui il prestatore non adempia entro sette giorni, l’interessato può direttamente chiedere al Garante della Privacy l’immediata deindicizzazione.