Sparisce la musica protetta dalla Siae da Instagram e Facebook. D’ora in poi la musica tutelata dalla società guidata da Mogol non potrà più essere utilizzata nei contenuti dei social Facebook e Instagram.
“La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale”, spiega la Siae in una nota. “Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano, abbiamo accordi di licenza in oltre 150 Paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”.
La decisione unilaterale di Meta di non rinnovare gli accordi con Siae avrà un impatto sui reels e le stories di Facebook e Instagram e sui feed di Instagram. Su Facebook i contenuti verranno bloccati mentre su Instagram verranno silenziati, a meno che gli utenti non decidano di sostituire l’audio selezionando una traccia disponibile sul catalogo. Infatti, i brani che non rientrano nel repertorio della società (ad esempio Soundreef) continueranno a essere disponibili nella libreria musicale di Meta.
Siae risponde alla decisione in una nota. Viene ribadita la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere, a condizioni trasparenti, la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1° gennaio 2023. Nella nota viene inoltre chiarito che “a Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti”.
Il presidente della commissione cultura della Camera Federico Mollicone appoggia Siae affermando che verrà presenta una risoluzione urgente a sostegno degli autori italiani da discutere la prossima settimana. Il Parlamento reagirà quindi immediatamente e si chiede al Governo di fare lo stesso.
Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende ICT, esprime forte preoccupazione per il mancato rinnovo dell’accordo di licenza tra Meta e SIAE e condivide la scelta di Meta di dare piena attuazione alla Direttiva Copyright, rimuovendo in via cautelativa i brani del repertorio SIAE dalla libreria musicale delle proprie piattaforme.
L’associazione ribadisce come la definizione di un accordo tra le parti debba essere funzionale a riconoscere tanto il diritto degli autori a veder tutelati i propri contenuti, quanto quello degli utenti a poter continuare ad accedere ai servizi delle piattaforme in maniera efficiente e funzionale, così come accade nel resto dei paesi europei.
Le piattaforme digitali operano in tutto il mondo, inclusi i 27 membri dell’Unione, di cui sono tenute a rispettare gli ordinamenti e le rispettive discipline in materia di copyright. A livello UE, dove si applica la Direttiva Copyright, solo in Italia non si è riuscito a trovare un accordo, con il rischio di danneggiare gli interessi dei tanti autori che grazie ai social network raggiungono milioni di utenti con i loro contenuti.
“Le piattaforme digitali sono parte integrante del sistema economico del nostro Paese, dove investono e creano valore per cittadini e imprese. Hanno ormai da tempo organizzazioni e strutture operative in Italia grazie alle quali generano valore per la nostra economia e sono funzionali alla crescita ed evoluzione di tante industrie del nostro Paese, consentendo alle PMI di ampliare i propri mercati di riferimento, differenziare i servizi, promuovere i prodotti e far emergere i tanti talenti di cui dispone l’Italia. Questo vale anche per chi produce e diffonde contenuti musicali, che oggi guarda sempre di più alle piattaforme come canali privilegiati per diffondere i propri contenuti soggetti a diritti d’autore e coprire un pubblico sempre più vasto e diversificato” – così commenta Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform.
Aggiunge ancora Gay “Proprio per questo, le piattaforme sanno di avere una grande responsabilità verso i titolari dei diritti d’autore e sono costantemente impegnate per salvaguardare la diffusione dei contenuti tutelati, nel pieno rispetto delle normative vigenti. La definizione di un accordo non può che riconoscere l’impegno delle piattaforme ed essere ispirato a modelli condivisi in Europa, così da garantire uniformità di applicazione e pari tutela di utenti e titolari dei diritti”.
(C.D.G.)
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