Il registro pubblico delle opposizioni nasce nel 2011 per arginare il fenomeno delle chiamate di telemarketing sulle utenze fisse e per via postale. Qualunque cittadino può iscrivere il proprio numero di telefono fisso nel registro, a condizione che questo sia presente negli elenchi telefonici.
La nuova misura, approvata dal Consiglio dei ministri a gennaio, riforma la disciplina del telemarketing, permettendo al cittadino di esprimere il suo dissenso a ricevere chiamate pubblicitarie per qualsiasi numero di telefono, rimuovendo dunque il requisito della presenza in un elenco telefonico.
Il provvedimento estende ai cellulari l’ambito di applicazione del Registro. In tal modo viene garantito anche agli intestatari dei numeri cosiddetti “riservati” il diritto di opposizione al trattamento dei dati per finalità di marketing telefonico, secondo quanto previsto dalla Legge n. 5/2018.
Sarà possibile registrare il numero di cellulare per aderire al servizio, chiedendo la revoca immediata di tutti i consensi al trattamento prestati in precedenza e rendendo l’utenza telefonica indisponibile alle chiamate di telemarketing, per le quali gli operatori nazionali sono tenuti a consultare il registro pubblico delle opposizioni (Rpo).
“Per la prima volta non solo gli utenti potranno esprimere una concreta volontà di non ricevere chiamate di telemarketing, ma avranno anche l’opportunità di scegliere se e quando ricevere promozioni o offerte di loro interesse, scartando consensi prestati magari per disattenzione o non più di loro interesse”, spiega a Wired Maurizio Pellegrini, ingegnere della Fondazione Ugo Bordoni e responsabile del Registro pubblico delle opposizioni fin dalla sua nascita.
Per concludere l’iter legislativo, il ministero dello Sviluppo economico e la Fondazione Ugo Bordoni (Fbu) hanno 30 giorni per concludere le consultazioni con i principali operatori e le associazioni dei consumatori. Ed entro ulteriori 90 giorni il gestore del servizio dovrà provvedere a rendere l’Rpo operativo e fruibile.
Il nuovo servizio sarà reso disponibile per i cittadini, che potranno iscriversi e gestire l’iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni mediante web, telefono ed email, e per gli operatori di telemarketing, che disporranno delle funzionalità per la verifica delle liste di numerazioni mediante le modalità web e PEC.
Dunque, l’appuntamento è a fine luglio, quando il nuovo registro dovrà necessariamente vedere la luce. A stabilirne l’urgenza non è soltanto la pressione pubblica affinché si faccia qualcosa contro il telemarketing selvaggio, ma anche il fatto che il 30 luglio sarà abrogata la norma su cui si regge l’attuale servizio, rivolto alla telefonia fissa.
Se il nuovo portale non fosse pronto entro tale data, rimarrebbe un buco normativo nel quale nessuno – neppure le utenze telefoniche fisse – sarebbe tutelato.