Telefonate incessanti, violazione del diritto alla riservatezza, limiti di orari non rispettati. Sono queste le motivazioni principali che hanno spinto il Garante della privacy a disporre una sanzione amministrativa di 10mila euro alla società Meglioquesto digital srl.
Intervento sollecitato da alcune segnalazioni su comunicazioni promozionali incessanti “effettuate utilizzando numeri iscritti al Registro degli operatori di comunicazione” e riconducibili alla società che online si definisce “player di riferimento in Italia nel settore della customer experience”.
Il 30 e 31 marzo 2022 sono scattati gli accertamenti ispettivi nella sede legate della società per verificare “i trattamenti dei dati personali posti in essere nell’attività di telemarketing e tramite sito internet (meglioquesto.it)”.
Da quanto emerso, le cause che hanno portato alla multa riguardano tre segnalazioni. Nel primo, l’utenza della persona interessata è stata inserita in due campagne pubblicitarie promosse da Wind: gli operatori hanno telefonato “in modo insistente” fino a 6 volte al giorno per un totale di “20 interazioni nel mese di luglio”, contravvenendo alle istruzioni della compagnia telefonica, che aveva previsto un massimo di 10 ricontatti durante il periodo di validità della lista (un mese) e un minimo di 4 ore tra una chiamata e l’altra.
Nel secondo caso, la società ha contattato, per conto di Wind, un utente per 37 volte, di cui 23 nel febbraio 2022 e 12 a marzo dello stesso anno, “registrando tentativi di contatto fino a 5 volte nella stessa giornata anche a distanza di un’ora dall’ultima chiamata”.
Il terzo caso riguardava una campagna di Eni Gas&Luce: nel periodo compreso tra il 27 aprile e il 4 maggio 2021, la srl, riferendo di non aver avuto indicazioni precise dal committente sulle modalità di ricontatto, ha chiamato la stessa persona dopo pochi secondi dal primo contatto (il 30 aprile risultano due telefonate alle 17.42 e 19 secondi e alle 17.42 e 49 secondi).
In merito alle accuse, l’Authority ha contattato le società Wind ed Eni per avere informazioni sugli accordi sottoscritti con Meglioquesto.
Wind ha mostrato istruzioni che imponevano alla società di “non contattare la medesima numerazione più di una volta al mese”. Eni ha chiarito che la “contact policy” dell’azienda prevede che la persona, che non abbia risposto ai tentativi di contatto o che risultati irraggiungibile, “possa essere chiamata fino a 10 volte nell’arco di validità temporale della lista con almeno 4 ore di intervallo da una telefonata e l’altra”.
In sua difesa, la società Meglioquesto digital srl ha sostenuto di aver agito “entro i limiti” contestando il calcolo del numero di telefonate: in sostanza, le chiamate senza risposta non andrebbero conteggiate.
Per il Garante, invece, “la società ha effettuato attività telefonica in modo reiterato ed insistente verso le utenze degli interessati, con modalità invasive dei fondamentali diritti alla riservatezza e alla tranquillità individuale, nonché in violazione del principio di correttezza”.
Tra le accuse, che hanno portato alla multa di 10mila euro ai danni della società, anche la gestione non corretta delle liste di dati personali da utilizzare per campagne promozionali e le procedure poco chiare per la ricezione delle istanze di cancellazione.
C.L