Il Tribunale Unificato dei Brevetti è un ufficio giudiziario competente per le controversie in materia di brevetti europei istituito in base a un accordo internazionale che compone il cosiddetto patent package. Si tratta di un sistema misto, cioè comunitario e internazionale, che ha introdotto un brevetto europeo in vigore immediatamente in tutti i Paesi comunitari aderenti e una giurisdizione unificata per giudicare le cause in argomento.
In base a questo sistema, il brevetto europeo con effetto unitario sarà rilasciato dall’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo) e consentirà, attraverso il pagamento di un’unica tassa di rinnovo direttamente all’Epo, di ottenere contemporaneamente la protezione brevettuale nei 25 paesi Ue aderenti all’iniziativa. La copertura, di durata di 20 anni, si affiancherà alla tutela brevettuale oggi esistente a livello nazionale e a livello europeo.
L’accordo originario prevedeva che il Tribunale avesse la divisione centrale a Parigi e due sezioni, rispettivamente a Londra e a Monaco di Baviera. Poi, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, alla luce del principio dell’accordo, Milano, in qualità di hub europeo nell’innovazione e della proprietà intellettuale, trovandosi immediatamente dietro Londra, avrebbe dovuto sostituirla come terza sede. Tuttavia, in una nota rilasciata nel mese di maggio, il comitato del Tribunale unificato dei brevetti ha deciso che, a partire dal priamo giugno 2023, le azioni che fanno capo all’area farmaceutica sono assegnate alla sede di Parigi; per chimica e metallurgia, invece, occorrerà rivolgersi alla sezione tedesca di Monaco. Di Milano non c’è traccia.
L’assegnazione a Milano non si concluderà quindi entro fine maggio e le previsioni dei più ottimisti segnalano che si potrà parlare di una partenza non prima del 2024. La Farnesina si mostra comunque positiva e dichiara che il governo è al lavoro “per una decisione ufficiale di istituzione della sede a Milano all’entrata in vigore del sistema; un calendario per renderla operativa in tempi chiari e certi, con competenze adeguate in settori rilevanti per il tessuto imprenditoriale italiano, e robuste garanzie per il suo funzionamento”. Con Parigi e Berlino “stiamo discutendo per definire preliminarmente a tre il percorso da sottoporre agli altri stati contraenti del Tub”, aggiungono fonti governative. La fase negoziale “è giunta alle battute finali. Non possiamo permetterci di perdere questo importante risultato che consentirà all’Italia di essere nel gruppo di testa, insieme a Francia e Germania”.
L’avvio del Tribunale Unificato dei Brevetti è una pietra miliare per il settore della proprietà industriale a livello europeo. L’apertura di una sede centrale del Tribunale dei brevetti è un evento con ricadute politiche ed economiche per le metropoli ospitanti.
A tal proposito Pietro Paganini, presidente di Competere.eu – Policies for Sustainable Development-, ha dichiarando: ”La sede del Tub a Milano avrebbe valorizzato le nostre imprese, sostenuto in ambito giuridico il nostro spirito di innovazione, rafforzato appunto il Made in Italy e il peso che l’Italia ha in ambito economico internazionale. Non abbandoniamo la fiducia, aspettiamo la decisione del primo di giugno, che però è tra due settimane, che potrebbe ancora pendere in favore di Milano, ma in ogni caso le filiere produttive che avrebbero potuto beneficiare dei vantaggi del Tub restano già da ora svantaggiate”.
(C.D.G.)