Il festival ha visto crescere anno dopo anno la partecipazione delle persone e l’attenzione degli addetti ai lavori e allargando le tematiche a tutto quanto è relativo all’innovazione digitale e sociale.
Oltre 600 tra ospiti e speaker che hanno esplorato i diversi temi legati da un unico filo all’innovazione. Si tratta molto probabilmente della più grande manifestazione dedicata all’innovazione digitale e sociale in Italia.
Grande risalto è stato dato ai temi delle AI e della robotica; dal primo incontro dal vivo con Robot Sophia, la macchina umanoide più avanzata del mondo giunta direttamente da Hong Kong, al progetto dell’IIT documentato negli anni dal WMF iCub, raccontato da Daniele Pucci – Head of Artificial and Mechanical Intelligence – fino alla presenza in stage del cane meccanico della Boston Dynamics Spot, portato sul palco dal professor Bojan Jerbic del dipartimento di robotica dell’Fsb di Zagabria.
Un appuntamento davvero importante per lo scambio di conoscenze e l’apprendimento di nuove competenze, come mostrano la word cloud e la tag cloud, le nuvole con i 120 termini maggiormente associati alle conversazioni relative a #wmf2022, e i 100 hashtag più utilizzati per “marchiare” le conversazioni.
Al festival la presentazione del Robot Sophia ha fatto scalpore proprio per le sue caratteriste e sembianze umane. Infatti, la macchina umanoide si comporta in modo realistico, risponde a domande, ricorda conversazioni del passato e impara ogni volta che interagisce, può riprodurre oltre 60 espressioni facciali umane ed è considerato dagli esperti un prodigio dell’Intelligenza Artificiale.
Sophia è stata ribattezza “il robot con le emozioni” ed è intervenuta sul palco del WMF 2022. Il Robot in una sala gremita di giovani molto incuriositi dall’originale presenza, ha risposto per oltre 10 minuti alle domande di Comano Lombardo, il fondatore del WMF.
Sophia è stata creata con un riconoscimento vocale progettato per diventare sempre più intelligente col tempo, grazie ad un sistema che analizza le conversazioni per migliorare le risposte in futuro. L’umanoide utilizza inoltre l’elaborazione dei dati visivi e il riconoscimento facciale. Algoritmi informatici negli occhi permettono infine a Sophia di vedere, sostenere un contatto visivo e riconoscere gli individui.