È in continua crescita il numero di video deepfake, che molto spesso sfruttano le potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale (AI) per sovrapporre il volto di una persona a quello di un’altra ripresa in un video.
Non sono necessari computer dall’hardware pompato e software elaborati per creare video deepfake convincenti, grazie alle potenzialità dell’AI sono sufficienti uno smartphone e qualche app dedicata. È a causa di questa semplicità che il fenomeno della diffusione di video deepfake è esploso, diventando sempre più difficile da contenere. Ormai l’unica possibilità è quella di intervenire a posteriori, eliminando i contenuti che non risultano graditi ai legittimi proprietari del viso (o anche della voce) utilizzato senza consenso.
I protagonisti dei video deepfake solitamente sono volti noti, come attori e cantanti o personaggi dello spettacolo. Nel nostro Paese, per esempio, sono diventate virali le clip che utilizzano indebitamente il viso e la voce di Gerry Scotti. Ma se il noto presentatore televisivo ha più volte affermato di trovare la cosa divertente, di diverso avviso sono altre celebrità, che hanno chiesto a YouTube di rimuovere i video generati dall’AI e gli altri contenuti alterati che simulano una persona identificabile.
Con un post sul blog ufficiale la piattaforma ha comunicato che, a partire dai prossimi mesi, apporrà un’etichetta ai filmati manipolati dall’AI e darà la possibilità di presentare richieste di rimozione attraverso il portale dedicato alla privacy.
I creatori di contenuti, quindi, avranno a disposizione nuove funzionalità per indicare che il proprio lavoro è stato prodotto anche utilizzando l’AI. Se questa informazione dovesse essere taciuta, le conseguenze potranno andare dalla semplice rimozione del contenuto fino alla sospensione dal programma partner di YouTube. La piattaforma ha chiarito anche che gli utenti che fruiranno di contenuti generati dall’AI visualizzeranno un grande banner nella descrizione, con l’indicazione che il video è “alterato o artificiale”.
Le persone che vogliono richiedere la rimozione di un contenuto, invece, dovranno seguire una serie di passaggi per inserire alcune informazioni all’interno del portale dedicato alla privacy, dopodiché i responsabili della moderazione su YouTube vaglieranno la richiesta.
Per il momento non sono state stilate delle regole univoche per decidere quali richieste verranno accolte e quali respinte. La piattaforma ha comunicato che non rimuoverà i contenuti giudicati come parodia o satira, ma accoglierà i reclami relativi a video musicali generati dall’AI in cui si copia illegittimamente per esempio lo stile di canto di un artista.
Risulta chiaro che il responso finale dipenderà in larga misura dall’interpretazione dei moderatori di YouTube e realisticamente non tutti i richiedenti rimarranno soddisfatti.
M.M.