Il 1 Aprile ha debuttato in Corte di Cassazione il processo civile telematico ed il conseguente deposito telematico degli atti e dei documenti da parte dei difensori delle parti. L’attivazione del servizio è stata prevista dal Decreto del Ministero della Giustizia del 27 gennaio 2021, noto come Decreto Rilancio e convertito successivamente in Legge n. 77/2020.
In particolare, quest’ultima norma ha stabilito la possibilità, per gli avvocati, di depositare atti e documenti nei procedimenti civili innanzi alla Corte di Cassazione in modalità telematica, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informativi.
A provvedere all’attivazione vera e propria ci ha poi pensato il summenzionato Decreto ministeriale, che ha accertato presso la Corte suprema di Cassazione l’installazione e l’idoneità delle attrezzature informatiche nonché la funzionalità dei servizi di comunicazione del settore civile per il deposito telematico degli atti processuali e dei documenti da parte dei difensori delle parti a decorrere dal 1 Aprile 2021.
Nonostante questa attivazione rappresenti un importante passo in avanti per il processo civile telematico, è necessario evidenziare che al momento il deposito telematico rappresenti una mera facoltà per il professionista, come chiarito dall’art. 221, comma 5, del D.L. Rilancio e che tale possibilità potrebbe anche esaurirsi una volta cessato lo stato di emergenza pandemica.
La Corte di Cassazione italiana risulta quindi la prima Corte Suprema in Europa a prevedere una formula completamente digitalizzata. Si tratta di una tappa fondamentale verso il completamento del processo civile telematico, che ha avuto un’accelerazione durante la pandemia.
Bisogna ricordare comunque che nei Tribunali civili, la digitalizzazione del processo è già una realtà consolidata: dal 2014 al 2020 sono stati oltre 50 milioni gli atti nativi digitali depositati da avvocati; oltre 30 milioni quelli dei magistrati.
Come precisato dalla FIIF, Fondazione Italiana per l’Innovazione Forense, in un Vademecum per i depositi telematici presso la Corte Suprema di Cassazione, gli atti suscettibili di trasmissione telematica sono praticamente tutti gli atti del processo di legittimità.